Il 4 dicembre 1942, nel cuore della tragedia della Shoah, due donne cristiane, Zofia Kossak Szczucka e Wanda Filipowicz, compirono un atto di straordinario coraggio: fondarono il Consiglio per l’assistenza agli ebrei (Żegota). Questa organizzazione clandestina, unica nel suo genere nell’Europa occupata, nacque a Varsavia con l’obiettivo di salvare vite umane durante la feroce persecuzione nazista.
Un gesto di resistenza umana

Zofia Kossak Szczucka era una scrittrice e fervente cattolica, nota per le sue posizioni conservatrici. Nonostante il contesto, scelse di non voltare le spalle al genocidio degli ebrei, sfidando sia l’occupazione tedesca sia il pregiudizio diffuso tra alcuni connazionali. Insieme a Wanda Filipowicz, un’altra figura di spicco della resistenza polacca, diede vita a una rete di solidarietà senza precedenti.
Il Consiglio per l’assistenza agli ebrei nacque sotto l’egida del Consiglio Nazionale della Polonia clandestina. Questo movimento operava sotto costante minaccia di scoperta da parte dei nazisti e si concentrava su attività come:
- Fornitura di documenti falsi: passaporti e certificati d’identità per permettere agli ebrei di nascondersi.
- Aiuti economici: fondi per sostenere famiglie in fuga o in clandestinità.
- Rifugi sicuri: collaborazione con famiglie cristiane e monasteri disposti a nascondere ebrei.
Un coraggio che sfida la morte
Ogni membro della Żegota rischiava la vita. L’aiuto agli ebrei era punito con la morte non solo per chi lo prestava, ma anche per le loro famiglie. Nonostante questo, la rete riuscì a salvare migliaia di persone, tra cui molti bambini, che venivano spesso nascosti in orfanotrofi o affidati a famiglie cattoliche.
Zofia Kossak Szczucka: un’eroina contraddittoria

Zofia Kossak Szczucka, pur essendo nota per alcune sue posizioni antisemite prima della guerra, dimostrò un’incredibile capacità di mettere da parte i propri pregiudizi di fronte alla tragedia umana. Nel suo manifesto del 1942, “Protesto!”, denunciò apertamente l’indifferenza del mondo verso lo sterminio degli ebrei, un gesto che suscitò reazioni contrastanti ma sottolineò il suo profondo senso morale.
Il ricordo della Żegota
La Żegota rimane un esempio straordinario di solidarietà e resistenza. Le azioni di Kossak Szczucka, Filipowicz e degli altri membri dimostrano che, anche nei momenti più bui della storia, ci sono sempre persone pronte a rischiare tutto per difendere la dignità umana. Nel dopoguerra, Kossak Szczucka è stata riconosciuta come Giusta tra le Nazioni da Yad Vashem, un onore conferito a chi ha salvato vite ebraiche durante la Shoah.
Un messaggio eterno
Questa storia è un promemoria potente di come il coraggio individuale e collettivo possa sfidare l’oppressione e proteggere i valori fondamentali dell’umanità. Il 4 dicembre 1942 non è solo una data nella cronologia della resistenza; è un simbolo di speranza e altruismo che risuona ancora oggi.