voto donne 10 marzo 1946 Voto alle donne: la conquista che riscrisse la storia italiana voto donne 10 marzo 1946 Voto alle donne: la conquista che riscrisse la storia italiana

Voto alle donne: la conquista che riscrisse la storia italiana

Il 1° febbraio 1945 segna una tappa fondamentale nella storia democratica dell’Italia: la conquista del diritto di voto per le donne. Un passo cruciale che avvenne mentre il paese era ancora segnato dalla Seconda Guerra Mondiale e impegnato nella difficile guerra di liberazione dal nazifascismo.

Quella storica decisione, presa dal governo provvisorio guidato da Ivanoe Bonomi, rappresentò una svolta epocale. Con il decreto legislativo luogotenenziale n. 23, il diritto di voto fu esteso a tutte le cittadine italiane che avessero compiuto 21 anni, escludendo però, inizialmente, l’eleggibilità alle cariche pubbliche.

Un cambiamento atteso da tempo

image 1828812 Voto alle donne: la conquista che riscrisse la storia italiana

Fino a quel momento, il diritto di voto in Italia era stato un privilegio esclusivamente maschile. Già durante il Regno d’Italia, le battaglie per il suffragio femminile avevano trovato sostenitrici come Anna Maria Mozzoni, che sin dalla fine dell’Ottocento si era fatta portavoce di una nuova visione della partecipazione politica. Tuttavia, queste istanze erano rimaste inascoltate.

Fu solo con il crollo del regime fascista e la nascita del governo Bonomi che le donne italiane iniziarono a vedere riconosciuti i loro diritti civili e politici. Il decreto del 1945 fu quindi il risultato di decenni di lotte, accelerate dall’esigenza di ricostruire un’Italia più equa e inclusiva nel dopoguerra.

La prima volta alle urne

Il debutto delle donne come elettrici avvenne il 10 marzo 1946, in occasione delle elezioni amministrative. Il momento simbolico, però, si concretizzò il 2 giugno 1946, quando votarono per il referendum istituzionale tra monarchia e repubblica e per eleggere i membri dell’Assemblea Costituente. Quel giorno sancì ufficialmente l’ingresso delle donne nella vita politica del Paese, con 21 donne elette nella Costituente.

L’importanza della parità politica

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L’introduzione del voto femminile rappresentò un momento di emancipazione che andava oltre l’ambito politico. Fu un riconoscimento della dignità e del ruolo attivo delle donne nella società, dopo anni di sacrifici, soprattutto durante la guerra, quando avevano preso il posto degli uomini nelle fabbriche, nei campi e persino nella Resistenza.

Una conquista da difendere

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Oggi, a 80 anni di distanza, il diritto di voto delle donne appare come un fatto acquisito, ma la storia ci ricorda quanto sia stato difficile raggiungerlo. La partecipazione politica femminile è un pilastro della democrazia, ma la piena parità, anche a livello di rappresentanza, è ancora un obiettivo da perseguire.

L’estensione del suffragio alle donne nel 1945 fu un segno della volontà di ricostruire l’Italia su basi nuove, più giuste e democratiche. Oggi, quel giorno rappresenta un monito per ricordare che la libertà e l’uguaglianza non sono mai scontate, ma devono essere costantemente difese e promosse.

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