Vittorio Alfieri: il padre della tragedia moderna italiana

Vittorio Alfieri ritratto Vittorio Alfieri: il padre della tragedia moderna italiana Vittorio Alfieri ritratto Vittorio Alfieri: il padre della tragedia moderna italiana

Il 16 gennaio 1749, ad Asti, nasceva Vittorio Alfieri, figura emblematica del Settecento italiano e uno dei più grandi tragediografi della letteratura italiana. Con il suo genio inquieto e ribelle, Alfieri non solo lasciò un segno indelebile nella storia del teatro, ma divenne anche il simbolo della libertà e dell’anticonformismo in un’epoca di grandi cambiamenti politici e culturali.

Un’anima ribelle fin dalla giovinezza

Nato in una famiglia aristocratica piemontese, Vittorio Alfieri rimase orfano di padre in tenera età e fu educato in modo severo e rigido. La sua adolescenza fu segnata da un profondo disagio interiore: mal sopportava le convenzioni e le imposizioni del tempo. Dopo aver frequentato l’Accademia Reale di Torino, Alfieri iniziò a viaggiare per l’Europa, esplorando paesi come la Francia, l’Inghilterra e la Germania. Durante questi viaggi, si scontrò con diverse realtà politiche e sociali che alimentarono in lui il rifiuto del dispotismo e un’irrefrenabile passione per la libertà.

L’arte come grido di libertà

Ritratto di Alfieri Francois Xavier Fabre Vittorio Alfieri: il padre della tragedia moderna italiana

La produzione letteraria di Alfieri si inserisce perfettamente nel clima del tardo Illuminismo, ma il suo stile e le sue tematiche anticipano in molti aspetti il Romanticismo. La sua opera è una continua denuncia contro la tirannia, l’oppressione e la corruzione del potere.

Alfieri scelse la tragedia come forma d’espressione privilegiata, ispirandosi ai modelli classici greci e francesi. Nelle sue tragedie, il conflitto tra l’eroe e la tirannia assume un ruolo centrale: l’eroe alfieriano è sempre un personaggio forte, passionale e ribelle, disposto a sacrificare la vita per difendere la propria libertà.

“Volli, e volli sempre, e fortissimamente volli”

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Una delle frasi più celebri di Alfieri, tratta dalla sua autobiografia “Vita”, rappresenta il fulcro della sua filosofia di vita. La volontà per Alfieri è tutto: è la forza motrice che permette all’individuo di affermarsi, di ribellarsi contro ogni costrizione esterna e di inseguire la propria idea di libertà.

Nella sua “Vita scritta da esso”, Alfieri si racconta senza veli, mostrando il suo carattere impulsivo, il desiderio di grandezza e la costante lotta interiore. Non è solo un’autobiografia letteraria, ma un vero e proprio manifesto esistenziale, in cui l’artista rivendica la sua individualità e la sua lotta contro il conformismo.

Un’eredità immortale

Alfieri non fu solo un grande drammaturgo, ma anche un poeta e pensatore politico. I suoi ideali di libertà influenzarono generazioni di intellettuali e patrioti italiani, tanto che durante il Risorgimento, le sue opere divennero un simbolo della lotta contro l’oppressione straniera e i regimi assolutistici.

Oggi, Vittorio Alfieri è ricordato come il padre della tragedia moderna italiana, colui che seppe infondere nuova vita a un genere letterario che, fino al suo arrivo, era considerato statico e poco attuale.

Un viaggio nella sua Asti natale

Chi visita oggi Asti, la città natale di Vittorio Alfieri, può immergersi nella sua storia. La Casa Alfieri, trasformata in museo, conserva cimeli, manoscritti e ritratti che raccontano la vita e l’opera del grande tragediografo. È un luogo dove si respira l’essenza di un uomo che ha trasformato la sua inquietudine in arte.

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