Federconsumatori Sicilia ha lanciato un appello per una piena applicazione della legge regionale 19 del 2015, che stabilisce regole chiare per il Sistema Idrico Integrato nell’isola. In un momento di grave emergenza idrica, l’associazione denuncia che questa legge, nata come iniziativa popolare per garantire una gestione pubblica dell’acqua, è rimasta in gran parte inattuata.
Al centro della questione c’è l’articolo 11 della legge regionale 16/2022, che ha modificato la legge originale permettendo alla giunta regionale di definire la “tariffa unica di sovrambito” per la vendita all’ingrosso dell’acqua. Questa decisione viene presa in seguito a un parere della commissione idrica regionale, composta dai presidenti delle assemblee territoriali idriche e presieduta dall’assessore regionale. Federconsumatori critica questa modifica, sostenendo che interferisca con le disposizioni nazionali (decreto legislativo 152/2006), che assegnano tali competenze a livello statale.
Secondo la legge regionale del 2015, il sistema idrico in Sicilia dovrebbe essere suddiviso in nove ambiti territoriali autonomi, ciascuno gestito da un’assemblea di sindaci locali, responsabile delle decisioni su tariffe e gestione. Il concetto di “sovrambito” introdotto nel 2022 è, a detta di Federconsumatori, un sistema che non rispetta le normative nazionali e costituzionali e che rischia di far aumentare le tariffe per i consumatori.
Già in passato l’associazione ha segnalato queste problematiche sia all’Autorità garante per il mercato e la concorrenza sia all’Arera, sottolineando anche come le tariffe stabilite da alcuni gestori privati nelle province di Enna e Caltanissetta siano tra le più care d’Italia. Federconsumatori ribadisce la volontà di monitorare e intervenire su un tema che tocca direttamente i cittadini e che richiede una gestione più trasparente ed equa delle risorse idriche.