Chi non si è mai trovato davanti al problema di un cane del vicinato un po’ troppo loquace? L’abbaiare è il linguaggio dei nostri amici a quattro zampe: fa parte del loro modo di esprimersi, di comunicare con l’ambiente. Ma c’è un limite che separa il normale comportamento canino dal disturbare la serenità dei vicini, e in alcuni casi, quel limite potrebbe perfino sfociare in un’accusa di… stalking!
Sì, avete letto bene: a volte, il continuo abbaiare di un cane può diventare qualcosa di più serio del “semplice” disturbo della quiete pubblica. Di recente, il Tribunale di Firenze ha preso una posizione interessante, considerando che in certe circostanze il padrone che non controlla il proprio cane potrebbe addirittura essere accusato di atti persecutori.
Quando l’abbaiare diventa stalking
Lo stalking, in genere, lo associamo a ex gelosi, ammiratori troppo insistenti o situazioni che causano ansia e paura. Eppure, è un reato che può assumere diverse forme, tutte accomunate da una condotta persecutoria che altera la vita di chi la subisce. Lo stalking è considerato un “reato a forma libera,” ovvero può configurarsi in diverse maniere: basta che crei ansia, timore o costringa qualcuno a cambiare le proprie abitudini.

È possibile, quindi, che anche un cane possa diventare uno strumento inconsapevole di stalking, qualora il suo incessante abbaiare impatti in modo serio e continuativo sulla vita di un vicino. Ecco alcuni esempi:
- Se il continuo abbaiare ti toglie il sonno, generando stress e ansia, fino a farti perdere ore di riposo.
- Se il rumore è così costante che sei costretto a tenere le finestre chiuse anche d’estate o, addirittura, a insonorizzare casa o a cambiare abitazione.
- Se l’abbaiare del cane ti fa sentire in pericolo, magari perché si tratta di un animale grande e dal comportamento aggressivo.
Il ruolo del padrone e i rischi che corre
In queste situazioni, la condotta del padrone del cane potrebbe risultare penalmente rilevante. Se il proprietario non interviene, potrebbe essere querelato e, in caso di condanna, rischiare anche una pena detentiva per atti persecutori. Come in qualsiasi caso di stalking, il giudice valuta l’effetto che l’abbaiare incessante ha sulla vittima, e in situazioni particolarmente gravi può disporre il sequestro preventivo dell’animale, per impedire che il problema si ripeta.
In conclusione, vivere con un animale è assolutamente possibile, ma richiede un po’ di attenzione e buonsenso da parte del proprietario. Rispettare le regole non solo aiuta a mantenere un clima sereno e cordiale con i vicini, ma permette di tutelare il benessere dell’animale e di tutti i condomini. Perché, alla fine, ogni piccolo accorgimento è un gesto di rispetto verso chi ci vive accanto e verso il nostro fedele amico a quattro zampe.