La sanità pubblica siciliana torna al centro delle polemiche. Alfio Mannino, segretario generale della Cgil Sicilia, e Renato Costa, responsabile del sindacato per la sanità, denunciano gravi episodi di nepotismo, clientelismo e conflitti di interesse, legati alla proposta di stabilizzare personale sanitario senza ricorrere a concorsi pubblici.
Secondo i rappresentanti della Cgil, la proposta di reclutamento datata 31 dicembre, firmata dagli assessori regionali alla salute e all’economia, prevede la stabilizzazione di personale comandato attraverso un interpello interno, senza rispettare i principi di trasparenza. La procedura coinvolgerebbe familiari di figure apicali del sistema sanitario, che non avrebbero mai dichiarato conflitti di interesse.
Mannino e Costa hanno sottolineato come tali operazioni rappresentino una “sanatoria” inaccettabile e si inseriscano in un contesto già caratterizzato da gravi carenze organizzative e strutturali.
I sindacalisti hanno puntato il dito contro il governo regionale, accusato di alimentare una situazione critica senza adottare misure concrete per risolverla. “Il Presidente della Regione, che si dice scandalizzato dalla crisi dei pronto soccorso, sembra dimenticare che questa situazione è frutto anche dell’operato del suo governo”, dichiarano Mannino e Costa.
La Cgil evidenzia inoltre la mancanza di trasparenza sia nella gestione delle risorse per abbattere le liste d’attesa sia nella definizione del piano di riorganizzazione della sanità pubblica, ancora in attesa di essere presentato.
“La trasparenza è fondamentale per il buon funzionamento della sanità pubblica e per garantire i diritti di lavoratori e cittadini”, concludono Mannino e Costa, sottolineando la necessità di colmare i vuoti di organico rispettando i principi di equità e legalità.