Il 24 febbraio 1990 l’Italia diceva addio a Sandro Pertini, settimo Presidente della Repubblica e figura simbolo della democrazia italiana. La sua morte, avvenuta all’età di 93 anni, segnò la fine di un’epoca in cui ideali di libertà, giustizia e solidarietà trovarono in lui un portavoce instancabile. Ancora oggi, a 35 anni dalla sua scomparsa, Pertini resta nel cuore degli italiani come “il presidente più amato di sempre”.
Una vita per l’Italia

Nato a Stella, in Liguria, il 25 settembre 1896, Sandro Pertini attraversò quasi un secolo di storia italiana come protagonista instancabile. Partecipò alla Prima guerra mondiale come sottotenente e, dopo il conflitto, aderì al socialismo, facendosi promotore di una politica orientata alla giustizia sociale e alla lotta contro le disuguaglianze.
La sua opposizione al fascismo gli costò caro: arrestato più volte, fu condannato a lunghe pene detentive e al confino. Tuttavia, non venne mai meno al suo impegno per la libertà, diventando una figura simbolo della Resistenza durante la Seconda guerra mondiale.
Dalla Resistenza alla presidenza
Dopo la Liberazione, Pertini partecipò attivamente alla costruzione dell’Italia democratica. Deputato all’Assemblea Costituente, contribuì alla nascita della Costituzione italiana e fu una figura di spicco del Partito Socialista.
Nel 1978, in un momento di profonda crisi per l’Italia, fu eletto Presidente della Repubblica. Durante il suo mandato, che si protrasse fino al 1985, Pertini seppe conquistare il cuore del popolo italiano grazie alla sua umanità e al suo stile diretto e autentico.
Il Presidente del popolo

Pertini fu un Presidente vicino alla gente, capace di incarnare i sentimenti e le speranze degli italiani. Il suo discorso in occasione del terremoto dell’Irpinia, in cui denunciò l’inefficienza delle istituzioni, rimane uno dei momenti più emblematici del suo mandato.
Celebri sono anche le immagini che lo ritraggono, nel 1982, mentre esulta al Santiago Bernabéu dopo la vittoria dell’Italia ai Mondiali di calcio: un Presidente che festeggiava come un cittadino qualunque, portando con sé un messaggio di unità e gioia.
Un’eredità di giustizia e libertà
Sandro Pertini fu molto più di un politico: fu un simbolo vivente di onestà, coraggio e amore per la libertà. Fino alla fine della sua vita, continuò a battersi per una società più giusta, dichiarando:
“Non vi sarà vera libertà finché vi saranno uomini costretti a vivere nell’indigenza.“
35 anni dopo: l’amore per Pertini resta vivo

A più di tre decenni dalla sua morte, il ricordo di Sandro Pertini resta vivido e ispiratore. È ancora oggi un modello di integrità e coerenza politica, un punto di riferimento per chiunque creda nella possibilità di un’Italia giusta, unita e libera.
Con la sua semplicità e il suo impegno instancabile, Sandro Pertini ha lasciato un segno indelebile nella storia del nostro Paese, ricordandoci che un vero leader è colui che serve il popolo con dedizione e onestà.