Il Consiglio Comunale di Caltanissetta, riunitosi lo scorso 31 gennaio, ha affrontato un tema cruciale e fortemente voluto dal Partito Democratico locale: l’introduzione del salario minimo comunale. L’iniziativa, mirata a contrastare il fenomeno del “lavoro povero”, avrebbe richiesto alle imprese aggiudicatrici di appalti comunali di garantire una retribuzione minima oraria di 9 euro lordi.
La proposta del Partito Democratico non si limitava a fissare una soglia salariale, ma puntava a migliorare la qualità dei lavori eseguiti per il Comune, frenando gli eccessivi ribassi di gara spesso sinonimo di lavori di bassa qualità. In questo modo, si sarebbe incentivato un sistema che premia la qualità piuttosto che la riduzione del costo del lavoro. Durante la discussione, la maggioranza del Consiglio ha introdotto e votato un emendamento che ha eliminato il riferimento alla soglia minima di retribuzione di 9 euro lordi, sostituendolo con un generico riferimento alla Contrattazione Collettiva Nazionale. Questa modifica è stata accolta con grande disappunto dagli esponenti dem Carlo Vagginelli e Giancarlo La Rocca: “Giudichiamo negativamente questa scelta, ritenendo che l’assenza di un preciso riferimento ad una soglia minima di retribuzione impedisca una tutela pienamente efficace dei lavoratori e delle lavoratrici.”
Nonostante le modifiche, il testo approvato dal Consiglio Comunale conserva impegni significativi: valorizzazione del criterio dell’offerta tecnica, verifica rigorosa dell’applicazione dei CCNL firmati dalle organizzazioni maggiormente rappresentative, monitoraggio continuo dei contratti in essere, introduzione di criteri premiali che vanno oltre il semplice massimo ribasso.
“Su tutti questi punti ci metteremo subito a lavoro per una rapida attuazione degli impegni assunti. – dichiarano Vagginelli e La Rocca, aggiungendo: promuoveremo sin dai prossimi giorni una proposta di delibera di iniziativa popolare, raccogliendo le firme necessarie per chiedere una nuova delibera del Consiglio comunale.”
