L’Ente Nazionale Protezione Animali (Enpa) esprime una forte opposizione alle modifiche introdotte dal nuovo Disegno di Legge (DDL) proposto dalla VI Commissione della Regione Sicilia in materia di tutela degli animali e prevenzione del randagismo. L’associazione, come le altre realtà animaliste, ha appreso del testo solo dopo l’approvazione e denuncia un impianto normativo che minaccia il benessere degli animali e il ruolo del volontariato nella gestione dei rifugi.
Secondo l’Enpa, le modifiche proposte favorirebbero la privatizzazione della gestione dei rifugi, riducendo drasticamente l’influenza delle associazioni di volontariato, che da sempre svolgono un ruolo fondamentale nella lotta contro il randagismo. Le sezioni siciliane dell’Enpa hanno immediatamente espresso preoccupazione per un DDL che rischia di ostacolare il lavoro quotidiano di centinaia di volontari, mettendo a rischio la qualità delle cure offerte agli animali.
Tra le modifiche più critiche, l’Enpa contesta l’esclusione delle associazioni animaliste dalla gestione dei rifugi, a favore dell’ingresso di soggetti privati. Secondo l’associazione, questa scelta non solo mina la trasparenza e il controllo sulle strutture, ma potrebbe trasformare i rifugi in un business, dove il benessere degli animali è sacrificato per il profitto.
Carla Rocchi, presidente nazionale dell’Enpa, ha dichiarato: “Eliminare il ruolo delle associazioni nella gestione dei rifugi significa affidare il destino di migliaia di animali a logiche di mercato. Questo DDL riduce anche la possibilità di promuovere le adozioni, con il rischio che molti cani rimangano intrappolati in un sistema orientato al lucro, anziché al loro benessere.”
Il DDL prevede anche l’impossibilità per le associazioni di creare micro-canili, oasi feline o cimiteri d’affezione, limitando ulteriormente le opportunità di accoglienza per gli animali senza casa. Inoltre, il DDL prevede la riduzione dell’apertura dei rifugi a sole cinque ore settimanali, impedendo il contatto con il pubblico e ostacolando le adozioni.
“Questo Disegno di Legge è un colpo al cuore per i cittadini e i volontari che ogni giorno si impegnano per salvare animali in difficoltà,” ha aggiunto Rocchi, “Ridurre il loro ruolo significa distruggere un sistema che funziona grazie alla dedizione di persone che senza alcun guadagno si prendono cura degli animali abbandonati.”
Un altro punto controverso del DDL riguarda l’esclusione dei gatti dalla gestione del randagismo da parte delle istituzioni regionali e locali. Il nuovo testo solleva gli enti competenti dall’obbligo di sterilizzazione e tutela delle colonie feline, una decisione che, secondo l’Enpa, rischia di far esplodere il fenomeno del randagismo felino, con gravi conseguenze sanitarie e sociali.
“Ignorare il randagismo felino significa condannare migliaia di gatti a una vita di sofferenze,” ha dichiarato Rocchi, “Le istituzioni non possono sottrarsi alla loro responsabilità e lasciare ai cittadini il peso di un problema che dovrebbe essere affrontato dalle autorità competenti.”
Enpa ha inoltre sollevato preoccupazioni in merito alla riduzione dei controlli sui rifugi e all’eliminazione dell’obbligo di formazione per gli operatori. Senza un adeguato numero di addetti e senza una supervisione rigorosa, la gestione degli animali potrebbe diventare opaca, aprendo la porta a possibili abusi e maltrattamenti.
“Questo DDL smantella i progressi fatti negli ultimi anni nella gestione degli animali,” ha denunciato Rocchi, “Senza trasparenza e senza formazione, il rischio è che i rifugi diventino lager e che gli animali siano destinati a soffrire inutilmente.”
Di fronte a questo impianto normativo che sembra penalizzare volontari e associazioni, Enpa chiede il ritiro immediato del Disegno di Legge e l’apertura di un tavolo di confronto con le associazioni animaliste per trovare soluzioni efficaci nella lotta al randagismo.
“Non possiamo permettere che la gestione degli animali diventi un business a scapito del loro benessere,” conclude Rocchi, “La Sicilia ha bisogno di un sistema che valorizzi il volontariato, favorisca le adozioni e garantisca elevati standard di benessere animale. Chiediamo alla Regione di ritirare questo DDL e di lavorare insieme alle associazioni per trovare soluzioni etiche e sostenibili.”