pexels emmet 35167 128421 scaled Rifiuti, la Sicilia recupera spazio nelle discariche con una nuova normativa pexels emmet 35167 128421 scaled Rifiuti, la Sicilia recupera spazio nelle discariche con una nuova normativa

Rifiuti, la Sicilia recupera spazio nelle discariche con una nuova normativa

La gestione dei rifiuti in Sicilia potrebbe subire un’importante svolta grazie a una recente sentenza del Consiglio di Stato, che ha ridefinito i criteri per il calcolo della volumetria disponibile nelle discariche. La decisione, che esclude dal computo il materiale usato per coprire e contenere i rifiuti, potrebbe liberare fino al 20% di spazio in più negli impianti dell’Isola. Un’innovazione che permetterebbe di ridurre il trasferimento di rifiuti fuori regione, un’operazione che attualmente costa oltre 100 milioni di euro l’anno alle casse pubbliche.

A seguito di questa pronuncia, la Regione Siciliana ha inviato una comunicazione ai gestori delle discariche locali, chiedendo loro di rivedere la capacità residua dei rispettivi impianti in base ai nuovi criteri stabiliti dal Consiglio di Stato. L’obiettivo è ottimizzare l’uso delle strutture esistenti e garantire una gestione più sostenibile dei rifiuti in attesa dell’attivazione dei termovalorizzatori, previsti nei piani regionali.

Per tradurre in pratica questa opportunità, l’assessorato regionale dell’Energia e dei Servizi di pubblica utilità ha convocato un tavolo tecnico con esperti e funzionari del settore. Il dipartimento regionale Acqua e Rifiuti sta valutando l’eventuale modifica delle Autorizzazioni integrate ambientali (AIA), necessaria per adeguare le nuove volumetrie disponibili alle norme in vigore. Secondo le prime stime, questa soluzione potrebbe garantire circa due anni in più di operatività per le discariche, evitando così l’emergenza e la fase transitoria prima della costruzione dei nuovi impianti.

Al momento, la situazione delle discariche siciliane rimane critica. Secondo i dati del dipartimento regionale, al 20 febbraio scorso la volumetria residua disponibile era di circa 750 mila metri cubi, una quantità sufficiente a coprire appena nove o dieci mesi di conferimento dei rifiuti. Un quadro allarmante che ha spinto la Regione ad agire con urgenza.

«L’obiettivo – ha dichiarato il presidente della Regione Renato Schifani – è definire rapidamente soluzioni concrete, nel rispetto delle norme, che consentano di sfruttare al meglio gli spazi disponibili, di ridurre i costi per i Comuni e di garantire una gestione sostenibile fino alla realizzazione dei nuovi impianti di trattamento e valorizzazione dei rifiuti. La Regione continuerà a monitorare la situazione e a mettere in campo tutte le misure necessarie per garantire il corretto funzionamento del sistema, tutelando l’ambiente e la salute dei cittadini».

In attesa di soluzioni definitive, la speranza è che l’applicazione della nuova metodologia di calcolo permetta di evitare il rischio di emergenze e di offrire ai cittadini una gestione più efficiente e sostenibile dei rifiuti.

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