Il 20 febbraio 2012 si spegneva Renato Dulbecco, uno dei più grandi scienziati italiani del Novecento e una figura di riferimento per la ricerca biomedica. Nato il 22 febbraio 1914 a Catanzaro, in Calabria, Dulbecco ha dedicato la sua vita allo studio della genetica e alla lotta contro il cancro, lasciando un’eredità inestimabile alla scienza e all’umanità.
Una carriera straordinaria

Dulbecco studiò Medicina presso l’Università di Torino, dove conobbe personalità di spicco come Rita Levi-Montalcini e Salvador Luria, con i quali collaborò nei primi anni della sua carriera. Dopo la Seconda Guerra Mondiale, durante la quale fu medico militare, si trasferì negli Stati Uniti, dove iniziò a lavorare su temi che avrebbero rivoluzionato la biologia molecolare.
Fu proprio negli USA che Dulbecco concentrò i suoi studi sui virus oncogeni, scoprendo i meccanismi attraverso i quali i virus potevano alterare il DNA delle cellule e indurre la formazione di tumori. Questi studi aprirono nuove strade nella comprensione del cancro e nella ricerca di cure più efficaci.
Il Premio Nobel per la Medicina
Nel 1975, Renato Dulbecco fu insignito del Premio Nobel per la Medicina insieme a Howard Temin e David Baltimore, per le loro scoperte sul meccanismo d’azione dei retrovirus. La loro ricerca dimostrò che alcuni virus potevano integrare il proprio materiale genetico nel DNA delle cellule ospiti, un processo fondamentale per comprendere come i tumori si sviluppano e come possono essere combattuti.
Questa scoperta rappresentò un punto di svolta nella biologia molecolare e portò alla nascita di nuove tecnologie, tra cui l’ingegneria genetica e la terapia genica, oggi pilastri della medicina moderna.
Un visionario del Progetto Genoma

Dulbecco fu tra i primi a intuire l’importanza di mappare il genoma umano per combattere le malattie genetiche e i tumori. Negli anni Ottanta, promosse con forza il Progetto Genoma Umano, il cui obiettivo era sequenziare il DNA umano per individuare le basi genetiche delle malattie. La sua visione ha ispirato una delle più grandi imprese scientifiche della storia, i cui risultati continuano a salvare vite e a migliorare la salute delle persone.
Un uomo di scienza al servizio dell’umanità
Dulbecco non fu solo uno scienziato di eccezionale talento, ma anche un uomo profondamente impegnato nella divulgazione e nella promozione della scienza. Credeva che il progresso scientifico dovesse essere messo al servizio dell’umanità e che fosse fondamentale educare le nuove generazioni alla ricerca e al valore della conoscenza.
A 13 anni dalla sua scomparsa, l’opera di Renato Dulbecco continua a influenzare il mondo della medicina e della biologia. Il suo lavoro ha gettato le basi per molte delle scoperte odierne e il suo impegno verso la ricerca ha ispirato generazioni di scienziati.