Il Sud Italia, pur segnando progressi importanti in termini di BenVivere, continua a occupare le posizioni più basse della classifica stilata dal Rapporto BenVivere e Generatività delle province italiane 2024. Il divario con il Nord e il Centro si è ridotto rispetto al passato, ma le province meridionali restano tra le ultime.
Tra le province peggiori si collocano Crotone e Reggio Calabria, che occupano rispettivamente l’ultimo e il penultimo posto. Anche Taranto, Caltanissetta, Foggia e Catania sono tra le ultime dieci posizioni. Tuttavia, alcune province del Sud, come Isernia e Benevento, hanno mostrato un netto miglioramento, con un incremento di oltre 20 posizioni rispetto all’anno precedente. In particolare, Isernia ha guadagnato ben 37 posizioni.
Nonostante queste differenze, il Sud nel suo complesso ha visto un aumento del punteggio di BenVivere, con un miglioramento di +0,43 rispetto all’anno precedente, riducendo il divario rispetto al Nord e al Centro di circa 0,36 punti. Questo progresso si registra soprattutto nelle dimensioni della legalità, sicurezza, salute e lavoro.
Le principali criticità rimangono nelle dimensioni dell’accoglienza, dell’ambiente e del turismo, ambiti in cui le province del Sud continuano a registrare i risultati più bassi.
Nel contesto della Generatività, invece, le province del Sud hanno visto un peggioramento, con Ragusa tra quelle che hanno perso terreno. Tuttavia, il report segnala un aumento nelle iscrizioni al registro delle imprese e una riduzione del numero di Neet (giovani non impegnati in studio o lavoro) in quasi l’88% delle province meridionali.
In sintesi, sebbene il Sud Italia abbia mostrato segnali di miglioramento in alcuni ambiti del BenVivere, il percorso verso una maggiore parità con il resto del Paese appare ancora lungo.