Nel processo “Depistaggio bis”, solo i figli del giudice Paolo Borsellino sono stati riconosciuti come parte civile. La decisione è stata presa dal gip del tribunale di Caltanissetta, David Salvucci, che ha indicato la presidenza del Consiglio e il Ministero dell’Interno come responsabili civili per le presunte omissioni e malversazioni nel caso.
Tutte le altre richieste di ammissione come parte civile, presentate dai familiari delle vittime della strage di via D’Amelio e da Antonio Vullo, l’unico superstite della tragedia, sono state rigettate. Anche la richiesta di Salvatore Borsellino, fratello del magistrato, è stata esclusa.
L’udienza preliminare è stata rinviata al 7 novembre, quando avrà inizio la discussione del caso. Gli imputati, quattro poliziotti del pool investigativo “Falcone-Borsellino”, sono Giuseppe Di Gangi, Vincenzo Maniscaldi, Angelo Tedesco e Maurizio Zerilli.