Nel corso del corrente mese, la Guardia di Finanza, in collaborazione con la Procura della Repubblica e la Direzione Distrettuale Antimafia di Messina, ha proceduto all’emissione di due decreti – uno di confisca e uno di sequestro – rivolti al patrimonio societario e mobiliare di due soggetti ritenuti appartenenti ai cosiddetti “clan dei Batanesi” e “clan dei Bontempo Scavo”. Tali gruppi, identificati come propaggini delle famiglie tortoriciane, sono stati oggetto di approfondite indagini nell’ambito dell’operazione nota come “Nebrodi”.
Le indagini, coordinate dalla Procura peloritana e affidate alla Guardia di Finanza di Messina, hanno messo in luce un quadro di pericolosità qualificata. I soggetti infatti risultano titolari di imprese agricole e, nonostante le condanne definitive in relazione a frodi comunitarie, godono di un patrimonio sproporzionato rispetto ai redditi dichiarati. Gli approfondimenti economico-patrimoniali, condotti dalla Compagnia della Guardia di Finanza di Milazzo in sinergia con gli specialisti del G.I.C.O. di Messina, hanno evidenziato come gran parte delle risorse accumulate derivi probabilmente da attività illecite, utilizzate per sostenere un tenore di vita in parte alimentato da proventi criminali.
Nel dettaglio, l’operazione ha comportato il sequestro di cinque polizze assicurative e la confisca di due compendi aziendali, comprensivi dei relativi beni patrimoniali e attivi nel settore dell’attività agricola, accompagnati da due rapporti finanziari per un valore complessivo stimato di circa 60.000 euro. Questi provvedimenti patrimoniali si inseriscono in una strategia più ampia volta a recuperare le ricchezze illecitamente accumulate e a disarticolare le reti mafiose radicate nel tessuto economico e agricolo locale.
Il quadro probatorio, emerso nel corso del processo riguardante la “mafia dei Nebrodi”, ha accertato giudiziariamente l’operatività della famiglia mafia dei “tortoriciani”, nota per le numerose attività illecite, in particolare nel remunerativo settore delle truffe in agricoltura legate all’ottenimento indebito di fondi comunitari a danno della Politica Agricola dell’Unione Europea.