Screenshot 2024 11 15 alle 10.36.59 Maxi sequestro di cocaina a Porto Empedocle: il processo riparte tra contestazioni e nuove richieste Screenshot 2024 11 15 alle 10.36.59 Maxi sequestro di cocaina a Porto Empedocle: il processo riparte tra contestazioni e nuove richieste

Maxi sequestro di cocaina a Porto Empedocle: il processo riparte tra contestazioni e nuove richieste

Il processo relativo al maxi sequestro di oltre cinque tonnellate di cocaina, avvenuto la scorsa estate a Porto Empedocle, è ripreso ieri presso il tribunale di Agrigento. Per motivi logistici e di sicurezza, il dibattimento si è svolto nell’aula Livatino. Si tratta di uno dei più grandi sequestri di stupefacenti mai registrati in Italia, risultato di un’indagine coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Palermo.

Durante l’udienza, il pubblico ministero ha richiesto di integrare il materiale probatorio con nuovi filmati relativi al blitz che ha portato al sequestro. Le difese, tuttavia, hanno contestato questa richiesta, sollevando l’ipotesi di annullamento del decreto di giudizio immediato e chiedendo ulteriori termini per valutare eventuali riti alternativi. I giudici si pronunceranno sulla questione il prossimo 12 dicembre.

L’operazione, scattata il 19 luglio 2023, ha coinvolto due imbarcazioni: la motonave “Plutus” e il peschereccio “Ferdinando d’Aragona”. La “Plutus”, battente bandiera di Palau, è stata individuata mentre effettuava movimenti sospetti in mare, come cambi di rotta e mancate comunicazioni alle autorità. In seguito, il peschereccio ha recuperato pacchi gettati in mare a circa 40 miglia dalla costa italiana. L’intervento della Guardia di Finanza ha portato al blocco delle imbarcazioni e al sequestro di 187 colli contenenti 5,3 tonnellate di cocaina.

Le indagini, avviate inizialmente per un altro caso di traffico di hashish, hanno permesso di smantellare una rete transnazionale di narcotraffico operativa tra la Sicilia e la Calabria, con legami internazionali. Le intercettazioni hanno evidenziato l’uso di utenze telefoniche criptate di provenienza olandese, elemento chiave per ricostruire i movimenti della droga.

Gli imputati, che includevano membri degli equipaggi delle due imbarcazioni, devono rispondere delle accuse di associazione a delinquere finalizzata al traffico di stupefacenti, aggravata dall’ingente quantità e dalla transnazionalità. Alcuni hanno scelto il rito abbreviato, mentre altri affrontano il processo ordinario.

L’operazione non solo ha rappresentato un colpo significativo al narcotraffico, ma ha anche fatto emergere le sofisticate strategie utilizzate dalle organizzazioni criminali per eludere i controlli.

PUBBLICITÁ