467399076 999108815592000 7358115852766360666 n Maxi-operazione antimafia nell'Agrigentino: fermate 23 persone per reati legati a "Cosa Nostra" 467399076 999108815592000 7358115852766360666 n Maxi-operazione antimafia nell'Agrigentino: fermate 23 persone per reati legati a "Cosa Nostra"

Maxi-operazione antimafia nell’Agrigentino: fermate 23 persone per reati legati a “Cosa Nostra”

Agrigento – All’alba di oggi, i Carabinieri del Comando Provinciale di Agrigento, con il supporto di reparti specializzati e delle Direzioni Distrettuali Antimafia (DDA) di Palermo, hanno eseguito un’operazione su vasta scala che ha portato al fermo di 23 persone. Gli indagati, tutti italiani, sono accusati di far parte dell’organizzazione mafiosa “Cosa Nostra” e di essere coinvolti in reati quali associazione a delinquere, estorsioni, traffico di stupefacenti, detenzione di armi, incendi e danneggiamenti.

Le indagini, avviate nel 2021, hanno ricostruito l’organigramma delle famiglie mafiose di Porto Empedocle e Agrigento/Villaseta, guidate rispettivamente da Fabrizio Messina e Pietro Capraro. Nonostante i colpi subiti negli anni, la mafia agrigentina si conferma ben radicata, con ampie risorse economiche e una forte capacità intimidatoria. Gli inquirenti hanno documentato numerosi reati, tra cui:

  • Estorsioni ai danni di aziende, costrette ad assumere persone vicine all’organizzazione.
  • Incendi dolosi e danneggiamenti per imporre il controllo sul territorio.
  • Minacce e intimidazioni ai commercianti locali, costretti a pagare il “pizzo”.
  • Violenza e rapine, come dimostrato da episodi di colpi d’arma da fuoco e aggressioni.

Parallelamente, le famiglie mafiose gestivano un vasto traffico di stupefacenti, con collegamenti nazionali e internazionali (Belgio, Germania e Stati Uniti). Nel corso dell’indagine sono stati sequestrati oltre 100 kg di hashish6 kg di cocaina e 120.000 euro in contanti. La rete di distribuzione operava in sinergia tra le varie province siciliane e con altre organizzazioni criminali.

Recentemente, l’instabilità degli equilibri mafiosi aveva causato un’escalation di atti intimidatori, con il rischio di una nuova “guerra” tra clan rivali. L’intervento odierno ha scongiurato questa pericolosa deriva.

Durante le perquisizioni sono stati rinvenuti ulteriori quantitativi di droga e somme di denaro. Uno degli indagati è stato arrestato in flagranza di reato con 200 grammi di cocaina e 2.700 euro in contanti. I fermati sono stati trasferiti nelle carceri siciliane in attesa di giudizio.

Si ricorda che tutti gli indagati sono da considerarsi innocenti fino a prova contraria, come previsto dal principio di presunzione di innocenza.

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