Matteo Salvini Sentenza Open Arms Matteo Salvini assolto nel processo Open Arms: "Difendere la patria non è reato" Matteo Salvini Sentenza Open Arms Matteo Salvini assolto nel processo Open Arms: "Difendere la patria non è reato"
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Matteo Salvini assolto nel processo Open Arms: “Difendere la patria non è reato”

Il tribunale di Palermo ha assolto il vicepremier e ministro dei Trasporti Matteo Salvini nel processo Open Arms, con la formula “il fatto non sussiste”. La sentenza, emessa nell’aula bunker del carcere Pagliarelli, ha concluso un processo durato tre anni, in cui Salvini era accusato di sequestro di persona e rifiuto di atti d’ufficio per aver impedito lo sbarco di 147 migranti soccorsi dalla nave della ONG spagnola Open Arms nell’agosto del 2019.

Salvini, all’epoca dei fatti ministro dell’Interno, nel Governo Conte I e aveva impedito per 19 giorni lo sbarco dei migranti a Lampedusa, sostenendo che la sua decisione era motivata dalla necessità di difendere i confini italiani e contrastare l’immigrazione illegale. La procura di Palermo aveva chiesto una condanna a sei anni di reclusione, accusando Salvini di aver agito da solo e contro tutti, creando un caos istituzionale senza un reale rischio per la sicurezza del Paese.

La difesa di Salvini, rappresentata dall’avvocato Giulia Bongiorno, ha sostenuto che le azioni del ministro erano legittime e rientravano nelle sue prerogative istituzionali. La sentenza di assoluzione è stata accolta con un lungo applauso in aula, con Salvini che ha abbracciato la fidanzata Francesca Verdini e ha espresso la sua soddisfazione: “Sono felice: dopo tre anni ha vinto la Lega, ha vinto l’Italia. Difendere la Patria non è un reato ma un diritto. Andrò avanti ancora più determinato di prima”.

La sentenza ha suscitato reazioni contrastanti. Da un lato, esponenti del centrodestra, tra cui la premier Giorgia Meloni, hanno espresso grande soddisfazione, definendo le accuse contro Salvini infondate e surreali. Dall’altro, il fondatore della ONG Open Arms, Oscar Camps, ha dichiarato che la missione della sua organizzazione è salvare vite e che continueranno a farlo nonostante la sentenza. Adesso però si sollevano importanti questioni sul ruolo delle politiche migratorie e sulla gestione dei flussi migratori in Italia e nel territorio della UE.

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