Il 7 marzo 1856, nasceva a Patrasso, in Grecia, una delle figure più straordinarie della letteratura e del giornalismo italiano: Matilde Serao. A 169 anni dalla sua nascita, il suo nome resta sinonimo di coraggio, talento e innovazione, tratti distintivi di una donna che ha scritto pagine indimenticabili, non solo sui libri ma anche nei giornali.
Una scrittrice dal cuore napoletano

Figlia di un esule politico napoletano e di una nobildonna greca, Matilde arrivò a Napoli durante l’infanzia, città che avrebbe poi immortalato nei suoi scritti con una delicatezza e un realismo unici. Le sue opere, intrise di vita quotidiana e di profonda sensibilità, hanno raccontato il popolo, le sue gioie, le sue sofferenze, ma anche le contraddizioni di una società in trasformazione.
Con romanzi come Il paese di Cuccagna e Il ventre di Napoli, la Serao si affermò come una delle principali scrittrici di fine Ottocento, offrendo uno spaccato vivo e autentico di una Napoli ricca di cultura, ma anche di problemi sociali.
Pioniera del giornalismo italiano
Ma Matilde Serao non era solo una scrittrice: è stata una delle prime donne giornaliste in Italia e la prima a dirigere un quotidiano. Dopo aver mosso i primi passi nella redazione de Il Corriere del Mattino, fondò insieme al marito Edoardo Scarfoglio il celebre Il Mattino di Napoli, ancora oggi uno dei giornali più letti in Italia.
La sua vera rivoluzione arrivò con la fondazione de Il Giorno, quotidiano interamente sotto la sua direzione. Qui, Matilde dimostrò una straordinaria capacità di interpretare il mondo, trattando temi che spaziavano dalla cronaca alle arti, sempre con una visione lucida e profondamente umana.
La voce delle donne

Matilde Serao era anche una voce potente per le donne, in un’epoca in cui l’emancipazione femminile era ancora lontana. Attraverso i suoi articoli e romanzi, ha affrontato le difficoltà e le sfide delle donne, anticipando battaglie per i diritti e l’uguaglianza.
L’eredità di una grande pioniera
La storia di Matilde Serao è quella di una donna che ha saputo rompere gli schemi, aprendo la strada a tante altre che sarebbero venute dopo di lei. La sua penna, vibrante e acuta, ci ricorda che il coraggio e il talento non hanno genere e che, a volte, basta una voce per cambiare il corso degli eventi.