FINTO MATRIMONIO E ASSUNZIONE FITTIZIA PER OTTENERE PERMESSI DI SOGGIORNO CINQUE DENUNCIATI DALLA DIGOS DI CATANIA Marsala, smantellata rete di finti matrimoni e assunzioni fittizie per favorire l’immigrazione clandestina FINTO MATRIMONIO E ASSUNZIONE FITTIZIA PER OTTENERE PERMESSI DI SOGGIORNO CINQUE DENUNCIATI DALLA DIGOS DI CATANIA Marsala, smantellata rete di finti matrimoni e assunzioni fittizie per favorire l’immigrazione clandestina

Marsala, smantellata rete di finti matrimoni e assunzioni fittizie per favorire l’immigrazione clandestina

La Polizia di Stato di Catania ha notificato nei giorni scorsi cinque provvedimenti di conclusione indagine emessi dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Marsala. I destinatari sono accusati di aver organizzato un finto matrimonio e orchestrato assunzioni fittizie per consentire a cittadini stranieri di ottenere o rinnovare il permesso di soggiorno in Italia.

L’indagine: dalle coste catanesi a Marsala

L’operazione, condotta dalla DIGOS di Catania tra il 2020 e il 2021, ha avuto origine da un monitoraggio degli sbarchi clandestini, con l’obiettivo di individuare potenziali cellule terroristiche approdate sulle coste siciliane. Tuttavia, le indagini hanno portato alla luce un articolato sistema illecito che operava sul territorio di Marsala.

Al centro dell’inchiesta c’è un cittadino tunisino di 52 anni, già ricercato per associazione a delinquere finalizzata all’immigrazione clandestina. L’uomo, per garantire la propria permanenza in Italia, ha organizzato un finto matrimonio con una donna italiana, classe 1992, affetta da patologie psichiatriche. Il matrimonio, celebrato a Marsala nel novembre 2020, è stato successivamente smascherato come fittizio: i due non coabitavano, e il tunisino intratteneva una relazione con una connazionale, la quale, pur consapevole dell’inganno, si è mostrata gelosa del legame formale con l’italiana.

Assunzioni fasulle per ottenere permessi di soggiorno

Parallelamente, il tunisino aveva messo in piedi una rete illegale per garantire assunzioni fittizie a cittadini stranieri in cambio di denaro. Con la complicità di un imprenditore agricolo di Marsala, classe 1973, un cittadino guineano, classe 1999, è stato assunto fittiziamente, consentendogli di rinnovare il permesso di soggiorno.

I reati contestati

Le indagini, condotte anche attraverso intercettazioni, hanno permesso di ricostruire l’intera dinamica e i ruoli dei soggetti coinvolti. Il Pubblico Ministero della Procura di Marsala ha quindi contestato ai cinque indagati i reati di:

  • Favoreggiamento della permanenza illegale di stranieri sul territorio italiano;
  • Falsità ideologica;
  • Errore determinato dall’altrui inganno.
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