Direzione Investigativa Antimafia 2 737x415 1 Mafia: sgominato il clan Attanasio tra Siracusa e Catania Direzione Investigativa Antimafia 2 737x415 1 Mafia: sgominato il clan Attanasio tra Siracusa e Catania

Mafia: sgominato il clan Attanasio tra Siracusa e Catania

La Polizia di Stato, su mandato della DDA di Catania, ha eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal GIP del Tribunale di Catania. L’operazione ha portato all’arresto di due soggetti ritenuti gravemente indiziati, a vario titolo, di reati legati ad associazione mafiosa, narcotraffico, porto illegale di armi e ricettazione, con l’aggravante di agevolazione mafiosa.

L’indagine e i precedenti

L’inchiesta rappresenta il proseguimento di un’articolata attività investigativa avviata nel marzo 2024, che aveva già condotto al fermo di Giuseppe Guarino, presunto reggente del clan Attanasio, insieme a tre collaboratori stretti, accusati di aver assunto il controllo delle attività criminali nel quartiere Borgata di Siracusa.

Le indagini hanno svelato l’operatività del cosiddetto “gruppo della via Italia 103”, anch’esso legato al clan Attanasio e attivo nei settori del traffico di droga e delle bische clandestine. I due gruppi, Borgata e via Italia, operavano in stretta collaborazione per consolidare il controllo criminale sul territorio attraverso atti di violenza e intimidazione, anche con l’uso di armi da fuoco.

I ruoli e le attività illecite

Le accuse, ancora da verificare nelle successive fasi processuali, delineano una complessa struttura gerarchica all’interno del clan. Il reggente del gruppo Borgata avrebbe impartito direttive precise per la gestione delle attività illecite, affidando il traffico di droga a un uomo di fiducia. La rete di narcotraffico coinvolgeva cocaina, crack, hashish e marijuana, con due fornitori catanesi individuati come canali principali di approvvigionamento.

Le indagini hanno anche permesso di identificare un sistema strutturato di spaccio, con pusher operativi nella piazza di spaccio della Borgata, retribuiti con stipendi settimanali. I proventi delle attività illecite erano utilizzati per sostenere i detenuti affiliati, aiutare le loro famiglie e garantire “stipendi” agli affiliati liberi.

Ruoli femminili e dinamiche interne

Un ruolo significativo sarebbe stato ricoperto da Anna Giustolisi, compagna di Alessio Attanasio, figura apicale del clan, attualmente detenuto in regime di 41-bis. La donna, secondo gli inquirenti, avrebbe gestito parte degli affari illeciti e fornito indicazioni su come risolvere conflitti interni al clan, oltre a mettere a disposizione il proprio esercizio commerciale per incontri tra affiliati.

Armi e intimidazioni

Le attività investigative hanno inoltre evidenziato la disponibilità di armi da parte del sodalizio, utilizzate per rafforzare il controllo sul territorio. Un episodio emblematico è l’azione intimidatoria del 19 gennaio 2024, con l’esplosione di colpi d’arma da fuoco contro l’abitazione di Alfio Garofalo, evento legato ai contrasti interni al gruppo e che aveva già portato all’emissione di decreti di fermo.

Durante le operazioni sono state sequestrate sette pistole, munizioni e ingenti quantitativi di sostanze stupefacenti.

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