L’ora solare è quel momento dell’anno in cui riportiamo le lancette indietro di un’ora. Ma perché lo facciamo? È una tradizione che risale al 1916, pensata per ottimizzare i consumi energetici. L’idea era semplice: sfruttare al massimo le ore di luce naturale per risparmiare energia, soprattutto durante i mesi invernali quando le giornate sono più corte. Da allora, due volte l’anno cambiamo il nostro ritmo, alternando tra ora legale e ora solare.
Quest’anno il cambio avverrà nella notte tra sabato 26 e domenica 27 ottobre. Alle 2 di notte, dovremo riportare le lancette indietro di un’ora. Se hai un telefono, smartwatch o altri dispositivi elettronici moderni, non preoccuparti, faranno tutto da soli! Ma per gli orologi più tradizionali, quelli che magari hai in cucina o in macchina, tocca a te fare il cambio. Il bello? Dormiremo un’ora in più! Il lato negativo? Le giornate diventeranno più corte e farà buio già nel tardo pomeriggio.
Questo ciclo di cambiamento tra ora solare e ora legale potrebbe però non durare per sempre. Dal 2018, in Europa si discute se abolire questa alternanza e mantenere lo stesso orario tutto l’anno. Alcuni paesi, soprattutto quelli del Nord Europa, preferirebbero rimanere con l’ora solare fissa, mentre quelli più a sud, come l’Italia, tendono a preferire l’ora legale. Insomma, il dibattito è ancora aperto.
Nel frattempo, anche se si guadagna un’ora di sonno, il nostro corpo potrebbe comunque sentire qualche effetto collaterale. Il cambiamento del ritmo può portare stanchezza e un po’ di stress. Il consiglio? Cerca di posticipare gradualmente l’orario in cui vai a letto nei giorni precedenti al cambio e limita l’uso di smartphone e dispositivi luminosi prima di dormire.