Nel gennaio 2024, un vasto incendio divampò in un impianto di gestione rifiuti a Licata, nel cuore dell’Agrigentino, generando una nube tossica che costrinse l’intera comunità a rimanere confinata in casa per diversi giorni, per evitare possibili esposizioni a sostanze nocive. L’incendio, che ha devastato il deposito, sembra essere stato causato da un’azione dolosa. Le autorità hanno infatti arrestato tre persone, tutte legate a Licata e Ravanusa, già sotto inchiesta per altre attività illecite, tra cui furti e un tentato omicidio. I sospettati, di età compresa tra i 29 e i 41 anni, sono stati catturati dai carabinieri del comando provinciale di Agrigento, mentre ulteriori misure legali potrebbero essere attuate nelle ore successive, come indicato dal procuratore Giovanni Di Leo.
Mesi prima dell’incidente, gruppi ambientalisti avevano sollevato preoccupazioni per la mancata bonifica dell’area, rendendo l’incidente ancora più allarmante per la comunità locale. Nonostante il rapido intervento dei vigili del fuoco, che hanno impiegato molte ore per spegnere completamente le fiamme, rimangono serie questioni riguardo alla gestione dei rifiuti e alla sicurezza del sito.