Dalle 21:30 di ieri, il cratere di Sud-Est dell’Etna ha ripreso la sua attività stromboliana. A confermarlo è l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Osservatorio Etneo di Catania, che sta monitorando costantemente l’evoluzione del fenomeno. Secondo i modelli previsionali, in caso di emissione di cenere, la nube vulcanica si disperderebbe in direzione Sud-Est.
Dal punto di vista sismico, il tremore vulcanico ha registrato un progressivo aumento a partire dal 25 febbraio, con un’accelerazione più marcata dalle 14:30 di ieri. Attualmente, l’ampiezza media del tremore si mantiene su livelli medi, con una tendenza all’incremento. Il centro dell’attività sismica è stato individuato nei pressi del cratere di Sud-Est, a circa 3.000 metri di altitudine.
Anche i segnali infrasonici hanno evidenziato un’intensificazione dell’attività a partire dalle 20:30 di ieri, con eventi di ampiezza medio-bassa localizzati nella stessa area. Le rilevazioni effettuate dalle reti GPS e clinometriche, invece, non mostrano al momento variazioni significative nella deformazione del suolo.
Per quanto riguarda l’impatto sull’aviazione, il bollettino VONA (Volcano Observatory Notice for Aviation) resta di colore arancione, segnalando una situazione sotto controllo. Al momento, l’attività eruttiva non sta influenzando il traffico aereo dell’aeroporto di Catania Fontanarossa, che continua a operare regolarmente.