tribunale d0 Lampedusa, appalti sotto accusa: subappalti a familiari e irregolarità tribunale d0 Lampedusa, appalti sotto accusa: subappalti a familiari e irregolarità

Lampedusa, appalti sotto accusa: subappalti a familiari e irregolarità

La Procura di Agrigento ha presentato richiesta di rinvio a giudizio per 21 persone, tra amministratori locali, funzionari comunali e imprenditori, al termine di un’inchiesta su presunti illeciti nell’assegnazione di lavori pubblici a Lampedusa. L’indagine, condotta a partire dal 2021 dai carabinieri, ha fatto emergere un sistema che ruotava intorno alla rete fognaria dell’isola e ai lavori di manutenzione delle stazioni di sollevamento.

Al centro delle accuse ci sarebbero condotte coercitive e pressioni esercitate sull’impresa di Messina che aveva ottenuto l’appalto in maniera regolare. Secondo gli inquirenti, la ditta sarebbe stata costretta a subappaltare parte dei lavori a imprese vicine all’ex sindaco Salvatore Martello, al suo vice Salvatore Prestipino e a due dirigenti comunali, Giuseppe Di Malta e Manlio Maraventano, considerati i promotori di un’associazione a delinquere. Le accuse principali includono concussione, peculato e abuso d’ufficio (quest’ultimo depenalizzato durante il corso delle indagini). Tra le intimidazioni riportate nelle carte dell’inchiesta, emerge il tono minaccioso con cui sarebbero state impartite le direttive.


Gli inquirenti hanno individuato tra i beneficiari del sistema imprese gestite da parenti dell’ex primo cittadino: suo fratello, due nipoti, la cognata e la moglie di un nipote. È stato ipotizzato che lavori destinati all’azienda vincitrice dell’appalto siano stati indebitamente affidati a queste ditte, tramite subappalti irregolari e determine dirigenziali. Parte dei fondi pubblici stanziati sarebbe stata utilizzata per pagare tali lavori, configurando così l’accusa di peculato.

Oltre agli ex amministratori Martello e Prestipino e ai dirigenti Di Malta e Maraventano, la lista degli imputati comprende altri 17 nomi legati ad aziende locali. Tra questi, spiccano figure riconducibili al circuito familiare e professionale dell’ex sindaco. La richiesta di rinvio a giudizio è stata firmata dal sostituto procuratore Giulia Sbocchia, e l’udienza preliminare è stata fissata per il 20 febbraio davanti al giudice Iacopo Mazzullo.

Sette posizioni sono state separate, con richiesta di archiviazione per mancanza di elementi sufficienti. Il collegio difensivo degli imputati conta numerosi avvocati, tra cui Giuseppe Grillo, Massimo Perrotta e Gaetano Caponnetto.

Se le accuse fossero confermate, si tratterebbe di uno dei più gravi episodi di gestione illecita di appalti pubblici nell’isola, con ricadute significative sia sul piano politico che amministrativo.

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