Il 12 dicembre 1969 segna una delle pagine più drammatiche della storia italiana del secondo dopoguerra: la Strage di Piazza Fontana. Un attentato terroristico sconvolse la città di Milano quando una bomba esplose all’interno della sede della Banca Nazionale dell’Agricoltura, causando 17 morti e ferendo 88 persone. Questo tragico evento è stato l’inizio di una lunga e complessa stagione di tensioni sociali e politiche, nota come gli anni di piombo.
L’attentato
Quel venerdì pomeriggio, la banca era affollata di agricoltori e commercianti intenti a completare operazioni finanziarie. Alle 16:37, una potente esplosione distrusse l’area centrale dell’edificio. La violenza della detonazione lasciò una scena di devastazione e orrore, seminando il panico tra i presenti e attirando immediatamente l’attenzione dell’intera nazione.
Le indagini e le polemiche

L’inchiesta sulla strage di Piazza Fontana si rivelò lunga, intricata e piena di contraddizioni. Inizialmente, le forze dell’ordine si concentrarono su ambienti anarchici, arrestando Giuseppe Pinelli, che morì tragicamente cadendo dal quarto piano della questura di Milano durante un interrogatorio. La sua morte, dichiarata un suicidio, sollevò enormi polemiche e diede origine a movimenti di protesta.
La strage, tuttavia, si rivelò successivamente collegata a settori dell’estrema destra neofascista, con il coinvolgimento di Ordine Nuovo, un gruppo estremista. Indagini successive portarono anche alla luce legami con apparati dello Stato, suggerendo l’esistenza di una strategia della tensione volta a destabilizzare il Paese e giustificare un rafforzamento autoritario.
Piazza Fontana e la memoria collettiva
La strage di Piazza Fontana non fu solo un attacco contro vite innocenti, ma anche un attentato alla democrazia italiana. Rappresentò l’inizio di una serie di attentati e atti di violenza che segnarono profondamente gli anni ’70, alimentando un clima di paura e sfiducia.
Negli anni successivi, Piazza Fontana è diventata un simbolo della lotta per la verità e la giustizia. Nonostante i numerosi processi, molti aspetti della strage rimangono avvolti nel mistero, con colpevoli mai individuati definitivamente e interrogativi ancora aperti.
Ogni anno, il 12 dicembre, Milano e l’Italia intera ricordano le vittime della strage con eventi commemorativi e appelli alla giustizia.