Dall’inizio di questo secolo, nella nostra Sicilia, nella gestione dei cosiddetti “rifiuti”, si sono susseguiti “stati di emergenza” che poco o nulla hanno affrontato in termini di impianti necessari, lasciando via libera ai “signori delle discariche”.
Oggi, la situazione che si è colpevolmente creata nel corso dei lustri esaspera gli amministratori oculati. Ad ogni modo, è necessario mantenere freddezza per evitare che altri “signori” prendano il posto dei precedenti, giocando sulla legittima esasperazione. Ci riferiamo ai “signori delle discariche” e a quelli che potrebbero subentrare, i “signori” dei cosiddetti “termovalorizzatori”.
Sull’argomento, il Comitato Promotore della Rete Sicilia Pulita propone le seguenti riflessioni. La Danimarca è citata continuamente e a sproposito, perché li sta chiudendo uno dopo l’altro, gli inceneritori. La Commissione UE consiglia la moratoria delle autorizzazioni e lo smantellamento di quelli esistenti. L’UE impone una multa perché compromettono fortemente i processi di decarbonizzazione. Essendo stati eliminati dalla tassonomia europea, il PNRR non li ammette a finanziamento.
La conseguenza di tutto ciò è che sui cittadini – ignari – verranno scaricati dai costruttori sia i costi degli eventuali nuovi impianti, sia la multa comunitaria (la Comunità non può impedirne la costruzione, ma la sanziona pesantemente). Non basta: anche la Corte dei Conti – Rapporto 2021 sul coordinamento della finanza pubblica – avvisa che questi impianti non possono costituire una risposta all’emergenza rifiuti. Il Comitato Promotore della Rete Sicilia Pulita non menziona, come se in realtà non fossero i più importanti per i cittadini e gli amministratori, gli aspetti della salute e dell’ambiente, che riguardano anche gli impianti di ultima generazione.
Lavoisier non può essere smentito: “Nulla si crea e nulla si distrugge”. La grande massa che residua dall’incenerimento deve essere conferita alle discariche di rifiuti speciali, le particelle intercettate dai filtri vanno alle discariche dei rifiuti pericolosi, quello che sfugge dal camino lo si ritrova negli organismi viventi: animali, piante e persone.
Il Comitato Promotore della Rete Sicilia Pulita auspica, pertanto, di potere avere al suo fianco, in questa battaglia contro le scelte sbagliate della giunta regionale Schifani, i sindaci e gli amministratori nella messa in atto delle soluzioni realmente percorribili per la corretta gestione dei materiali che residuano dai processi urbani. Abbandonando dunque la via dell’incenerimento. Senza dimenticare che i Comuni possono fare moltissimo in tema di prevenzione del rifiuto, intervenendo a vari livelli verso questa direzione.

Per discutere di queste tematiche e presentare il nuovo Comitato Promotore della Rete Sicilia Pulita, si terrà un incontro pubblico mercoledì 27 novembre 2024, a partire dalle ore 10:00, presso Piazza Indipendenza, sotto Palazzo d’Orleans. Un’occasione per cittadini, amministratori e associazioni di unirsi nella ricerca di soluzioni concrete per un futuro più pulito.