La presa del Palazzo d'Inverno nel film Ottobre di Sergej Ėjzenštejn (1928)

La Rivoluzione che fece tremare il mondo

In occasione della Giornata internazionale delle donne, in un gelido 23 febbraio del 1917 (per il calendario giuliano, 8 marzo per quello gregoriano), al grido di “Pane e Pace”, le operaie delle fabbriche di San Pietroburgo si radunarono al centro della capitale (all’epoca Pietrogrado). Nei giorni successivi, le manifestazioni non cessarono e Nicola II fu costretto ad abdicare estendendo il diritto di voto alle donne. Furono questi i giorni cruciali che posero le basi per la Rivoluzione Bolscevica, meglio conosciuta come Rivoluzione d’Ottobre, sicuramente uno degli eventi più significativi del XX secolo.

La Russia, nei primi del novecento, si presentava come un paese vasto e arretrato in cui la popolazione era per lo più composta da contadini poveri, mentre una piccola élite aristocratica deteneva la maggior parte delle ricchezze e del potere. La partecipazione della Russia alla Prima Guerra Mondiale aveva aggravato ulteriormente le condizioni economiche e sociali del paese, portando a una diffusa insoddisfazione tra le masse. A seguito delle proteste e delle cessazione del regime zarista, il governo non riuscì a risolvere i problemi fondamentali del paese, come la fame, la povertà e la continuazione della guerra. Fu in questo contesto di instabilità e disillusione che i Bolscevichi, guidati da Vladimir Lenin, iniziarono a guadagnare sempre più consensi.

Lenin e i suoi seguaci, tra cui Lev Trotskij, credevano fermamente in una rivoluzione proletaria che avrebbe rovesciato il sistema capitalista e instaurato una dittatura del proletariato. “Pace, terra e pane” e “Tutto il potere ai soviet” erano gli slogan che risuonavano profondamente tra le masse affamate e stanche della guerra. Nell’ottobre 1917, i Bolscevichi organizzarono una rivolta armata contro il governo provvisorio, culminata nella presa del Palazzo d’Inverno nella capitale il 7 novembre (25 ottobre secondo il calendario giuliano).

La presa del potere da parte dei Bolscevichi segnò l’inizio di una serie di trasformazioni radicali. Il primo atto del nuovo governo fu uscire dalla Grande Guerra  con il Trattato di Brest-Litovsk, che portò a una pace separata con la Germania. Internamente, furono avviate riforme agrarie che ridistribuirono la terra ai contadini e nazionalizzarono le industrie principali. Tuttavia, la strada verso la stabilità e il socialismo non fu priva di ostacoli. La Russia fu presto coinvolta in una sanguinosa guerra civile tra le forze bolsceviche e i loro “bianchi” oppositori, che includevano monarchici, liberali e potenze straniere, Italia compresa, fino al 1922. 

Contro ogni pronostico i Bolscevichi, con la loro Armata Rossa, vinsero la guerra, consolidando il potere e dando vita a quella che il 30 dicembre dello stesso anno sarebbe stata l’Unione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche. L’eredità della Rivoluzione d’Ottobre è stata certamente quella di sconvolgere lo scenario geopolitico mondiale dando vita al primo stato di stampo socialista ma anche la creazione di un sistema bipolare che ha visto contrapporsi per quasi un intero secolo un blocco capitalista a un blocco socialista. Per decenni ha ispirato milioni di persone, di movimenti operai e rivoluzionari, rappresentando uno stimolo per la giustizia sociale e il progresso dell’umanità.

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