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La Costa Concordia e il suo tragico destino

Il 13 gennaio 2012, il naufragio della Costa Concordia, una delle più grandi e lussuose navi da crociera del mondo, segnò una delle peggiori tragedie marittime degli ultimi decenni. A distanza di 13 anni, l’evento è ancora vivo nella memoria collettiva, non solo per la portata del disastro, ma anche per il susseguirsi di eventi drammatici, atti eroici e polemiche che ne seguirono.

La crociera e l’impatto fatale

Costa Concordia 2213536356 cropped La Costa Concordia e il suo tragico destino

La Costa Concordia era partita da Civitavecchia il 13 gennaio, con oltre 4.200 persone a bordo tra passeggeri ed equipaggio. La nave, lunga 290 metri e alta quanto un palazzo di 20 piani, rappresentava un capolavoro dell’ingegneria navale e del lusso. Tuttavia, quella notte, alle 21:45, si verificò l’irreparabile: la nave urtò uno scoglio vicino all’Isola del Giglio, causando una falla lunga 70 metri sul lato sinistro dello scafo.

L’impatto fu devastante. L’acqua cominciò a invadere rapidamente i compartimenti della nave, compromettendone la stabilità. La Concordia si inclinò progressivamente, fino a capovolgersi parzialmente, con la metà dello scafo sommersa.

La tragedia umana

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Il naufragio causò 32 vittime e decine di feriti, trasformando quella che doveva essere una vacanza di piacere in un incubo. Le operazioni di evacuazione furono caotiche e disorganizzate. Molti passeggeri raccontarono di non aver ricevuto indicazioni chiare dall’equipaggio, mentre altri riuscirono a mettersi in salvo grazie a scelte personali e al coraggio di membri dell’equipaggio e dei soccorritori.

Non mancarono atti di eroismo. Alcuni membri dell’equipaggio rimasero fino all’ultimo per aiutare i passeggeri, mentre gli abitanti dell’Isola del Giglio si mobilitarono immediatamente, accogliendo e soccorrendo i naufraghi, nonostante la notte gelida e la confusione.

La figura controversa del capitano

Uno degli aspetti più discussi del naufragio fu il comportamento del capitano Francesco Schettino. Responsabile della manovra di avvicinamento all’Isola del Giglio, nota come “inchino” (una pratica per offrire un saluto visivo alla costa), Schettino fu accusato di aver sottovalutato il pericolo e di aver agito con imprudenza. La sua decisione di abbandonare la nave prima che tutti i passeggeri fossero messi in salvo suscitò indignazione a livello mondiale.

Schettino venne soprannominato dalla stampa “il capitano codardo” e fu processato per omicidio colposo, naufragio e abbandono della nave. Nel 2015, fu condannato a 16 anni di reclusione, una sentenza che ha diviso l’opinione pubblica.

Il salvataggio e la rimozione del relitto

https cloudfront us east 2.images.arcpublishing.com reuters LGKYALIXEVO5TE6W6UB6JY7NY4.jpg La Costa Concordia e il suo tragico destino

Le operazioni di soccorso e recupero durarono mesi. La Concordia rimase adagiata sul fianco per oltre due anni, diventando un’immagine iconica della tragedia. Nel 2014, venne completata una delle più grandi operazioni di recupero navale della storia: il relitto fu raddrizzato, rimorchiato e smantellato a Genova.

Il costo delle operazioni superò il miliardo di euro, ma il loro successo rappresentò una straordinaria impresa di ingegneria e cooperazione internazionale.

Ricordo e commemorazione

Ogni anno, il 13 gennaio, l’Isola del Giglio ricorda le vittime della tragedia con una cerimonia solenne. I sopravvissuti, i familiari delle vittime e gli abitanti dell’isola si riuniscono per commemorare chi ha perso la vita e onorare gli atti di solidarietà e coraggio che emersero quella notte.

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