Il piano strategico proposto dagli architetti di Agrigento sottolinea l’importanza di realizzare un aeroporto nella provincia, definito come la priorità indiscutibile per il territorio. Questo progetto ha come obiettivo principale quello di dotare la Sicilia centromeridionale di uno scalo aeroportuale, essenziale per lo sviluppo socio-economico della regione.
Il presidente dell’Ordine degli Architetti, Rino La Mendola, ha spiegato che il contributo al Piano Territoriale Regionale (Ptr) è stato elaborato attraverso un’assemblea degli iscritti, che ha approvato un documento mirato a integrare e rilanciare le proposte già discusse con la Rete delle Professioni Tecniche di Agrigento riguardo le infrastrutture necessarie.
In merito ai trasporti su strada, La Mendola ha evidenziato l’importanza di completare l’anello autostradale, con particolare riferimento alla realizzazione della Castelvetrano-Gela, una strada a quattro corsie che attraverserebbe l’intera provincia. Inoltre, è necessario chiudere il cantiere della SS 189 per garantire un adeguato collegamento tra Agrigento e Palermo. Per quanto riguarda i collegamenti ferroviari, l’architetto ha suggerito di integrare il potenziamento della linea Agrigento-Palermo con interventi che assicurino un accesso alla rete dell’alta velocità.
Per il sistema portuale, La Mendola ha proposto un potenziamento delle principali strutture portuali sulla costa agrigentina, mirando a valorizzare le rispettive vocazioni: il porto di Sciacca per la pesca e il turismo, il porto di Licata per le crociere e il porto di Porto Empedocle per il commercio.
Il presidente ha anche sottolineato l’importanza del ponte di Messina per il raggiungimento di questi obiettivi, evidenziando che la lentezza dell’attraversamento dello Stretto ostacola gli investimenti nella rete ferroviaria e nei porti siciliani. Tuttavia, ha affermato che la realizzazione di un aeroporto nella Sicilia centromeridionale rappresenta un obiettivo indipendente da questi problemi di attraversamento.
La creazione di questo scalo richiederebbe un investimento inferiore rispetto a quello per tre chilometri di autostrada e potrebbe integrarsi in un sistema aeroportuale siciliano che, in linea con le direttive nazionali, supporterebbe l’aeroporto di Birgi e il polo occidentale dell’isola, con Punta Raisi come punto di riferimento. Allo stesso modo, Comiso potrebbe inserirsi nel polo orientale di Fontanarossa. Questo approccio non solo ridurrebbe le tensioni territoriali, ma anche i costi di gestione e migliorerebbe la pianificazione dei voli in risposta alle esigenze locali e alle emergenze.
Infine, La Mendola ha ricordato che l’inserimento di questa infrastruttura nel Piano Nazionale degli Aeroporti è ancora in attesa del parere dell’Enac, che si auspica possa arrivare presto, considerando che sono già trascorsi tre mesi dall’invio delle integrazioni richieste dallo stesso ente per lo studio di fattibilità.