Un recente ricorso accolto dal Tar ha stabilito che chi ha pagato sanzioni paesaggistiche per immobili costruiti prima dell’introduzione del vincolo di tutela nelle zone B del Parco archeologico ha diritto a chiedere il rimborso. Questo pronunciamento apre una nuova possibilità per i cittadini che, nel corso degli anni, hanno versato somme per la sanatoria edilizia in situazioni simili.
Le sanzioni paesaggistiche, introdotte per risarcire il danno al paesaggio causato dalla mancata autorizzazione edilizia, erano applicabili solo se l’abuso era stato commesso su terreni già vincolati. Tuttavia, una sentenza della Corte Costituzionale del 2022 ha chiarito che queste sanzioni non si applicano agli edifici realizzati prima del 1985, quando il vincolo paesaggistico non era ancora in vigore.
Nel caso in questione, un cittadino agrigentino aveva pagato oltre 6.000 euro di sanzione per un immobile costruito prima del vincolo. Dopo aver richiesto il rimborso alla Regione, la sua richiesta era stata inizialmente respinta. Tuttavia, il Tar ha annullato il diniego e ha ordinato il rimborso dell’importo versato, ribadendo che la sanzione non fosse legittima.
Con questa sentenza, i giudici amministrativi hanno aperto un’importante opportunità per altri cittadini che, nella stessa condizione, hanno già pagato la sanzione paesaggistica, dando loro la possibilità di chiedere il rimborso dei soldi versati per una sanatoria che non sarebbe mai dovuta essere applicata.