Il 19 novembre 1901 è una data che ogni amante del caffè dovrebbe segnarsi sul calendario. Quel giorno, Luigi Bezzera, un ingegnere milanese, brevettò la prima macchina per il caffè espresso, dando vita a una rivoluzione che ha cambiato il mondo della preparazione di questa bevanda. Ma cos’è che rende questa macchina così speciale? E come ha cambiato per sempre il nostro modo di bere caffè?

Immaginate la scena: siamo alla fine dell’Ottocento e l’arte del caffè era già molto apprezzata, ma l’unico modo per prepararlo richiedeva molto tempo. Il caffè veniva bollito, il che non era certo il metodo più veloce né il più gustoso. Bezzera, però, aveva un’intuizione brillante: come sarebbe stato possibile ottenere un caffè più veloce senza sacrificare la ricca intensità che lo rende così speciale? Così, nel suo laboratorio a Milano, iniziò a sperimentare una macchina che utilizzasse l’acqua sotto pressione per estrarre il caffè in tempi rapidi, senza compromettere il suo sapore.
Il risultato? Un caffè più forte, più cremoso e, soprattutto, pronto in pochi istanti. Da lì nacque il caffè espresso, un caffè che non solo sarebbe diventato il simbolo della rapidità e dell’efficienza italiana, ma che sarebbe stato amato da milioni di persone in tutto il mondo.

Prima dell’invenzione della macchina per espresso, il caffè veniva preparato in grandi quantità, con metodi più lenti come l’infusione, che permettevano di fare il caffè in anticipo per più persone. Con l’espresso, invece, ogni tazza veniva preparata immediatamente, appena il cliente la chiedeva, garantendo freschezza e personalizzazione. In altre parole, l’espresso non era solo una bevanda, ma una vera e propria esperienza “su misura”, creata in pochi istanti, proprio come “espresso” da chi la beveva.
Curiosità extra:
- Il caffè espresso è diventato così iconico che persino il linguaggio ha subito una trasformazione: “un caffè” è diventato sinonimo di un espresso, anche all’estero.
- La famosa “crema” che forma l’espresso è una caratteristica che non tutti i caffè hanno. È il risultato della perfetta combinazione di tempo, pressione e qualità della miscela.
- Il caffè espresso è così radicato nella cultura italiana che, nel 2001, è stato inserito nella lista del patrimonio culturale immateriale dell’umanità dalla FAO.
Quindi, la prossima volta che gusti un buon espresso, ricordati: non stai solo assaporando una bevanda, stai bevendo un pezzo di storia!