Oggi, 27 ottobre, le città siciliane di Palermo, Catania, Messina e Trapani sono state teatro di manifestazioni organizzate da Famiglie Arcobaleno e sostenute da varie associazioni e forze politiche. In queste piazze si è alzata una voce unita contro la proposta di criminalizzare la Gestazione per Altri (GPA), una pratica che le associazioni difendono come scelta consapevole e atto d’amore.
Famiglie Arcobaleno, che rappresenta genitori e figli delle famiglie LGBTQ+, ha voluto portare il messaggio chiaro che l’idea di famiglia non può essere limitata da norme restrittive e che l’amore è alla base di ogni percorso di genitorialità. I presidi si inseriscono in una mobilitazione nazionale che dal 24 al 27 ottobre attraversa diverse città italiane, mettendo in evidenza la disapprovazione delle famiglie e delle associazioni per quella che definiscono una legge “inapplicabile, discriminatoria e infamante.”
Nei comizi, i rappresentanti di Famiglie Arcobaleno hanno ribadito l’importanza di proteggere i diritti dei figli e delle figlie di famiglie omogenitoriali, ponendo l’accento sul fatto che ricerche scientifiche dimostrano il benessere di bambini cresciuti in famiglie arcobaleno. Secondo i portavoce, la legge proposta, conosciuta come “Legge Varchi,” ha l’obiettivo di condannare le famiglie non tradizionali, cercando di imporre un modello di famiglia unico, in contrasto con i principi di autodeterminazione e inclusione.
I manifestanti hanno fatto appello a una società libera da discriminazioni, chiedendo a gran voce di essere riconosciuti e rispettati per le loro scelte familiari. Nei discorsi, hanno espresso la volontà di continuare a battersi per il diritto di autodeterminazione dei corpi e delle vite, sottolineando l’importanza di un’Italia inclusiva che non marchi i propri cittadini con uno stigma.
Le manifestazioni si sono svolte alle ore 11 nelle piazze principali delle città siciliane: Piazza Castelnuovo a Palermo, Piazza Lo Sardo a Messina, Piazza Stesicoro a Catania e Piazza del Pesce a Trapani.