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Fine di un incubo millenario: il giorno in cui il vaiolo fu eradicato

Il 9 dicembre 1979 rappresenta una pietra miliare nella storia della salute pubblica globale. In quel giorno, l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) annunciò ufficialmente la scomparsa del vaiolo, una delle malattie più letali e devastanti che l’umanità abbia mai conosciuto. Questo traguardo straordinario segnò il culmine di un’epica battaglia condotta grazie alla scienza, alla collaborazione internazionale e alla determinazione di milioni di operatori sanitari.

Il vaiolo: una minaccia millenaria

Il vaiolo, causato dal virus Variola, è stato responsabile di innumerevoli epidemie nel corso della storia, mietendo centinaia di milioni di vite. La malattia era caratterizzata da febbre alta, dolori intensi e una distintiva eruzione cutanea che spesso lasciava cicatrici permanenti. La sua mortalità poteva raggiungere il 30%, con tassi ancora più elevati tra i bambini e le popolazioni non precedentemente esposte al virus.

Il piano globale per l’eradicazione

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L’eradicazione del vaiolo è il risultato diretto di un ambizioso programma globale di vaccinazione intrapreso negli anni ’70. Grazie alla leadership dell’OMS, molti paesi si unirono in uno sforzo senza precedenti, coordinando campagne di vaccinazione di massa e strategie di “sorveglianza e contenimento”.

La vaccinazione, basata su una versione meno pericolosa del virus della vaccinia, si dimostrò estremamente efficace. Il metodo del “cerchio di contenimento”, che prevedeva di vaccinare tutti coloro che erano entrati in contatto con un caso confermato, permise di limitare la diffusione della malattia anche nelle aree più remote.

L’ultimo caso: Somalia, 1977

L’ultimo caso naturale di vaiolo fu registrato il 26 ottobre 1977 in Somalia. Si trattava di Ali Maow Maalin, un cuoco di un piccolo ospedale, che riuscì a sopravvivere alla malattia. Dopo questo episodio, ulteriori due anni furono dedicati alla sorveglianza globale, fino alla storica dichiarazione del 1979.

Un’eredità sotto chiave

Vaccino

Sebbene il vaiolo sia stato eradicato, il virus Variola non è scomparso completamente. Campioni del virus sono conservati in due laboratori di massima sicurezza: uno in Russia, presso il Centro di Ricerca Statale di Virologia e Biotecnologia (VECTOR), e uno negli Stati Uniti, presso i Centri per il Controllo e la Prevenzione delle Malattie (CDC) ad Atlanta.

La conservazione di questi campioni alimenta dibattiti etici e scientifici: alcuni sostengono che i campioni siano utili per sviluppare nuovi vaccini e terapie in caso di un improbabile ritorno del virus, mentre altri temono il rischio di un incidente o un uso improprio come arma biologica.

Una lezione per il futuro

L’eradicazione del vaiolo dimostra come la cooperazione internazionale e la scienza possano sconfiggere anche le minacce più spaventose. Questo traguardo continua a ispirare gli sforzi globali contro altre malattie, come la poliomielite e il morbillo, e ci ricorda il valore della prevenzione e della solidarietà.

Oggi, mentre il mondo affronta nuove sfide sanitarie, il 9 dicembre rimane un simbolo di speranza e resilienza umana. La storia del vaiolo è una testimonianza di ciò che l’umanità può raggiungere quando unisce le forze per il bene comune.

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