Sciacca, in provincia di Agrigento, è legata a una storia che, per secoli, ha alimentato racconti epici e tradizioni popolari. Protagonista di queste narrazioni è l’isola Ferdinandea, un isolotto di origine vulcanica che emerse brevemente nel Mediterraneo nell’estate del 1831, per poi scomparire nuovamente sotto le acque. Contrariamente a ciò che potrebbe sembrare una leggenda, Ferdinandea ha una dimensione reale: oggi si trova sommersa a circa 7 metri sotto la superficie del mare, a 30 chilometri dalla costa siciliana e a 55 da Pantelleria, nel Canale di Sicilia.
Questo piccolo gioiello subacqueo non è solo un frammento di storia naturale, ma anche la culla di uno dei patrimoni coralliferi più preziosi al mondo, quello di Sciacca. La biodiversità dei suoi fondali è talmente straordinaria che si è lavorato per farla riconoscere come sito sottomarino di interesse Unesco. “Potrebbe essere accostata alla Grande Barriera Corallina australiana”, afferma Domenico Macaluso, ispettore onorario per i beni culturali e promotore della candidatura.
Quest’anno, Ferdinandea sarà anche protagonista del festival “Le Vie dei Tesori”, che si terrà a Sciacca dal 5 al 20 ottobre. Grazie alla collaborazione con l’associazione Marevivo, i visitatori potranno esplorare virtualmente l’isola sommersa attraverso un video 3D realizzato con telecamere subacquee. Il filmato sarà fruibile presso il Museo del Mare “Sebastiano Tusa”, dove sarà possibile indossare visori oculus per ammirare, in modo virtuale, i fondali e la straordinaria geologia di Ferdinandea, offrendo un’esperienza adatta a tutte le età.
Fabio Galluzzo, vicepresidente di Marevivo, sottolinea che grazie a questa tecnologia “chiunque, dai bambini agli anziani, potrà esplorare un luogo dalle caratteristiche geologiche uniche al mondo, comodamente e senza bagnarsi”.
Un evento unico, quindi, che unisce storia, scienza e tecnologia, aprendo le porte di un tesoro nascosto del Mediterraneo.