Può sembrar strano, ma a volte la storia sceglie di fermarsi, prendere fiato e non ricominciare lasciando che il silenzio sopraggiunga. 11 dicembre 2024, la macchina F3 produce l’ultima bobina Fabriano. È la fine di un’era, custode di passione, ingegno e artigianalità.
Rulli imponenti, rumore ipnotico. Non solo una macchina, ma cuore pulsante di pura magia che in fogli perfetti trasformava fibre ancora grezze. Per oltre 750 anni artisti, studenti e professionisti hanno intrecciato la loro carriera con la storia di un brand, emblema di un’importante tradizione che della carta ne fece non solo un supporto per le parole, ma soprattutto una vera arte.
Mani sapienti, sguardi attenti, ricerca della perfezione. Gli operai che hanno accompagnato la F3 nel suo ultimo viaggio raccontano di un nodo alla gola nel porre firma sull’ultima bobina, una malinconia che non si dissolve facilmente. “Era parte di noi”, dicono. E come non capirli?
Fabriano è memoria, Fabriano è resilienza. La città e il suo storico marchio hanno dimostrato nei secoli la capacità di reinventarsi, di trasformare la tradizione in innovazione. L’F3 si è spenta e consegna la sua anima al ricordo di chi l’ha vista in azione.