Le autorità di Agrigento, in collaborazione con la Guardia di Finanza, hanno recentemente sequestrato beni e risorse finanziarie per un valore di circa 1,2 milioni di euro. L’operazione ha coinvolto un imprenditore siciliano residente a Milano e la società da lui gestita, specializzata in tecnologie informatiche, con sedi sia in Sicilia che in Lombardia.
Le indagini, condotte dalla Compagnia di Sciacca, sono partite da una verifica fiscale che ha rivelato un uso improprio di crediti d’imposta destinati a progetti di ricerca e sviluppo. Tali crediti erano stati ottenuti falsamente dall’impresa, che aveva dichiarato di operare in Sicilia per accedere agli incentivi riservati agli investimenti nel Mezzogiorno.
Inoltre, è emerso che la società ha approfittato anche dei fondi del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) per attività come la transizione ecologica e l’innovazione tecnologica, utilizzando fatture emesse da aziende collegate allo stesso gruppo familiare dell’imprenditore. Questo stratagemma ha permesso di ridurre notevolmente le tasse e i contributi previdenziali dovuti.
Gli investigatori, con il supporto dell’Agenzia delle Entrate, hanno sospeso i crediti d’imposta ancora non utilizzati. Le indagini proseguono, con l’imprenditore che mantiene la presunzione di innocenza fino a giudizio definitivo. Questa operazione riflette la stretta collaborazione tra la magistratura e la Guardia di Finanza nella lotta contro l’evasione fiscale e l’uso illegale di fondi pubblici destinati a sostegno economico.