Sotto la lente d’ingrandimento della Guardia di Finanza del comando provinciale di Varese ci sono i concorsi pubblici indetti ad Agrigento per il reclutamento di 15 professionisti da inserire in enti pubblici. Le indagini hanno rivelato un’evasione fiscale di 50.000 euro da parte di un’associazione con sede a Gallarate, che si occupava del reclutamento per vari enti locali.
L’associazione avrebbe richiesto una tassa di iscrizione per partecipare ai concorsi, etichettando erroneamente questa somma come una quota associativa piuttosto che come un’entrata commerciale, il che le ha permesso di beneficiare di una tassazione inadeguata. La situazione è stata messa in evidenza da una delibera dell’Autorità Nazionale Anticorruzione (Anac), la quale ha classificato l’attività come un appalto di servizi tra l’associazione e i Comuni coinvolti, ma senza alcuna procedura di evidenza pubblica o gara.
Il meccanismo prevedeva che i candidati pagassero una tassa di concorso di 10,33 euro, versando l’importo direttamente all’associazione. Per ogni unità assunta, i comuni dovevano corrispondere all’associazione un importo omnicomprensivo pari al 100% della busta paga mensile lorda per assunzioni a tempo indeterminato, e il 75% per quelle a tempo determinato.
In totale, 60.559 candidati hanno partecipato ai concorsi, portando a un incasso complessivo di 625.000 euro per l’associazione, che ha registrato tali entrate come attività associativa, godendo di vantaggi fiscali. I concorsi sotto indagine riguardano anche i comuni di Lucca, Torino, Salerno, Matera, Vicenza e Campobasso.
Le verifiche fiscali hanno portato alla sanzione amministrativa per dichiarazione annuale infedele, con un’Ires evasa accertata di oltre 50.000 euro.