ùSi è conclusa l’autopsia sul corpo di Sara Campanella, la giovane studentessa palermitana di 22 anni brutalmente uccisa a Messina lo scorso 31 marzo. L’esame, condotto dalla professoressa Elvira Ventura Spagnolo presso il Policlinico di Messina, ha confermato che la ragazza è deceduta per shock emorragico causato da cinque coltellate, di cui una letale che ha reciso la giugulare. Sara è stata aggredita dal collega universitario Stefano Argentino, che per mesi aveva cercato di avvicinarsi a lei senza successo. L’autopsia ha rivelato che i colpi sono stati inferti alla schiena e al collo, dimostrando che la vittima non si era accorta dell’arrivo dell’aggressore. Nonostante i tentativi di soccorso, per Sara non c’è stato nulla da fare.
Le indagini hanno portato alla cattura di Argentino, trovato in un bed and breakfast a Noto dopo una fuga durata sei ore. Durante l’interrogatorio, il giovane ha confessato il delitto, ma non ha fornito una spiegazione chiara sul motivo del gesto. Gli inquirenti sospettano che l’assassino sia stato aiutato nella fuga, e la madre di Argentino ha ammesso di averlo raggiunto a Messina per aiutarlo.
La comunità di Misilmeri, città natale di Sara, si prepara a darle l’ultimo saluto. Domenica sarà allestita la camera ardente nella chiesa delle Anime Sante, mentre lunedì si terranno i funerali nella chiesa di San Giovanni Battista, con la proclamazione del lutto cittadino. L’università di Messina ha annunciato che conferirà a Sara la laurea alla memoria.
