“Cuore negli abissi”: la storia degli zolfatari di Riesi e Sommatino nella miniera Trabia Tallarità

Cuori negli abissi 1 "Cuore negli abissi": la storia degli zolfatari di Riesi e Sommatino nella miniera Trabia Tallarità Cuori negli abissi 1 "Cuore negli abissi": la storia degli zolfatari di Riesi e Sommatino nella miniera Trabia Tallarità

Esplorare le complessità delle emozioni umane, immergendo il lettore in un viaggio dentro le viscere della terra, con le varie lotte e storie di sopravvivenza dentro la miniera più grande d’Europa. Si contraddistingue così l’opera di Nino Di Maria “Cuori negli abissi”. Una prosa evocativa che cattura l’attenzione del lettori affrontando la storia degli zolfatari di Riesi e Sommatino all’interno della miniera Trabia Tallarità.

Un romanzo pubblicato per la prima volta nel 1948 e successivamente riadattato per il cinema da Nino Di Maria insieme al regista Federico Fellini con il film “Il cammino della speranza” di Pietro Germi e sceneggiatura di Fellini e Di Maria. Ottenuti tre riconoscimenti cinematografici, tra i quali l’Orso di Argento di Berlino, si identifica come vera e propria pietra miliare.

L’evento di presentazione del romanzo “Cuori negli abissi” si è svolto al centro comunale della Villa La Liniia di Riesi, con l’editore Prof. Alberto Maria Tricoli, la docente di lettere Irene Buscemi, socia dell’Ass. Wonderland, il Dott. Giuseppe Calascibetta, presidente dell’ANPI di Riesi, e il vice sindaco di Riesi, Dott.ssa Daniela Pasqualetto.

“La cultura mineraria fa parte del patrimonio storico antropologico del nostro territorio e passa anche attraverso la letteratura di capolavori come questo, il cinema con il film di Pietro Germi e i documentari del grande regista Vittorio De Seta – spiega Calascibetta – La miniera è stato anche il luogo dove si sono consumate tante vite umane e diversi zolfatari hanno lottato per l’ottenimento dei diritti e il relativo rispetto dalle istituzioni e soprattutto dai latifondisti proprietari della miniera che venivano difesi dai gabellotti con l’uso della violenza. Un romanzo asciutto – continua – che parla anche dell’emigrazione irregolare dei siciliani verso Marcinelle dove molte volte perdevano la vita per via del gelo. La miniera, inoltre, è stato anche il luogo dove sono nati gli stessi movimenti antifascisti, come quando negli anni 30 il duce visitò la miniera Trabia Tallarita e alcuni zolfatari bruciarono il busto di zolfo di Mussolini che la miniera aveva preparato in dono”.

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