Nell’ambito di indagini coordinate dalla Procura Distrettuale della Repubblica, i Finanzieri del Comando Provinciale di Catania hanno eseguito, supportati dalla Compagnia Pronto impiego Catania e del Nucleo PEF di Reggio Calabria e del Gruppo Locri, l’ordinanza emessa dal G.I.P. del locale Tribunale ha disposto misure cautelari personali nei confronti di 6 persone per concorso in attività di narcotraffico con importazioni dall’estero e con l’aggravante dell’ingente quantitativo. Contestualmente, è stato disposto il sequestro preventivo di denaro e beni nella disponibilità degli indagati per un valore complessivo di circa 7,7 milioni di euro, a seguito di decreto del PM.
Le investigazioni hanno riguardato un gruppo criminale dedito all’importazione dal Sudamerica via mare di ingenti partite di cocaina e alla successiva esfiltrazione dal porto etneo. All’esito è stato possibile per la prima volta fare luce sulle dinamiche criminali all’interno dello scalo portuale di Catania. In particolare, è stata individuata la figura di un soggetto gravato da condanna del 2010 per narcotraffico e di suo figlio; il primo avrebbe avuto rapporti con esponenti di spicco del clan Pillera/Puntina.
Il sistema, particolarmente oleato, si sarebbe caratterizzato per l’introduzione nel porto del narcotico mediante il suo occultamento in doppi fondi ricavati all’interno di container utilizzati per l’importazione di frutta dal Sudamerica. Una volta giunto in porto e scaricato sulla banchina, il container interessato sarebbe stato poi trasportato verso la sede/deposito della società di gestione dei servizi portuali, sita nella zona industriale di Catania, ove sarebbero state effettuate le operazioni di manipolazione necessarie a estrarre il narcotico, da consegnare ai relativi destinatari previo pagamento di una percentuale del 30/40% della quantità importata per il servizio reso.
I destinatari dell’ordinanza di custodia cautelare in carcere nell’ambito dell’operazione “Lost and found” sono: Giuseppe Curciarello, di 58 anni; Angelo Di Mauro, di 45; Salvatore Fichera, di 39;Angelo e Melino Sanfilippo, padre e figlio, rispettivamente di 59 e 35 anni; Antonino Vasta, di 41.