Contrabbando e frode fiscale: il tribunale revoca le restrizioni per un agrigentino

Il Tribunale del Riesame di Catania ha accolto il ricorso degli avvocati Giuseppe Vinciguerra e Rosario Prudenti, revocando la misura cautelare dell’obbligo di dimora per Rosario Falco, 48 anni, residente a Palma di Montechiaro. Falco, coinvolto in un’inchiesta su un presunto giro di frode fiscale e contrabbando di carburante, ha anche ottenuto il dissequestro della sua attività, riacquisendo piena libertà di movimento e gestione.

L’inchiesta, coordinata dalla Procura di Catania, aveva portato all’emissione di quattordici misure cautelari in varie province della Sicilia, inclusa quella di Agrigento. Secondo le accuse, gli indagati avrebbero gestito un sistema di vendita illegale di gasolio agricolo, beneficiando di agevolazioni fiscali e rivendendo il carburante a prezzo concorrenziale come carburante per auto, eludendo accise e IVA.

Tra i quattordici indagati figurano cinque imprenditori agrigentini: Pietro Giuseppe La Quatra, Salvatore Incardona, Calogero Sambito e Alfonso Farruggia, oltre allo stesso Falco. Essi avrebbero ricoperto il ruolo di gestori dei depositi di carburante, utilizzati per indirizzare il prodotto energetico a scopi diversi da quelli previsti. La Procura sostiene che tale operazione abbia generato un danno significativo all’erario.

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