L’attività stromboliana dell’Etna continua a regalare spettacoli mozzafiato, con colate laviche visibili da chilometri di distanza. Tuttavia, questa attività sta portando a rischi significativi, con migliaia di persone che si sono avvicinate alle pendici del vulcano, bloccando le strade e ostacolando il passaggio dei mezzi di soccorso. Notte di interventi per un gruppo che si è disperso nell’area a valle del Rifugio Galvarina ed un uomo di 48 anni, residente a Gravina di Catania, che ha riportato una frattura del piede a causa di una caduta. La Protezione Civile ha lanciato un allarme, richiamando l’attenzione sulla necessità di coniugare la fruizione del vulcano e la sicurezza. Numerosi sindaci dei comuni etnei hanno emesso ordinanze per vietare l’avvicinamento al fiume di lava.
In un post social il capo della protezione civile siciliana, Salvo Cocina ha dichiarato: “Centinaia di persone, quasi tutte ben attrezzate e ben accompagnate dalle guide alpine e vulcanologiche, osservano l’eccezionale fenomeno, ma ieri pomeriggio c’è stato un afflusso costante dalla strada provinciale 92 e dalla strada Milia di un migliaio di persone, posteggio selvaggio ai margini delle strette strade, blocco della circolazione a piano Vetore e impossibilità di passaggio dei mezzi di soccorso”. La Protezione civile regionale ha attivato quattro sue associazioni di volontariato, da Belpasso, Ragalna, Nicolosi e Adrano per dare assistenza alla popolazione e per indurre gli automobilisti a non percorrere le strade già intasate. “Il tema – spiega Cocina – è quello di coniugare le esigenza di fruizione del vulcano con quelle di sicurezza”. E anche di soccorrere infortunati sull’Etna, col rischio, per esempio, che l’ambulanza non possa arrivare sul posto o non possa dirigersi verso un ospedale perché la strada provinciale è bloccata.
La Sac, società di gestione dell’aeroporto di Catania “Vincenzo Bellini”, comunica che l’Unità di crisi ha disposto la riapertura degli spazi corrispondenti alla nuvola aerea a Est del vulcano (settori A3 e A3 bis) e il ripristino delle regolari attività di volo da e per Catania.
L’Ingv di Catania continua a registrare un livello molto alto del tremore vulcanico, cartina di tornasole dell’energia nei condotti magmatici interni.
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