Laura Bonafede, insegnante e amante di Matteo Messina Denaro, è stata condannata a 11 anni e 4 mesi di reclusione dal gup Paolo Magro, che ha accolto in gran parte le richieste della Procura guidata da Maurizio De Lucia, basate sull’accusa di associazione mafiosa. La Procura aveva chiesto una pena di 15 anni. Secondo le indagini, Bonafede avrebbe avuto un lungo legame con Messina Denaro, condividendo con lui momenti di vita familiare, anche in presenza della figlia. L’arresto di Bonafede è avvenuto il 13 aprile 2023, tre mesi dopo la cattura del boss.
Laura Bonafede è figlia di Leonardo Bonafede, noto capomafia di Campobello di Mazara, e cugina di due Andrea Bonafede: uno che ha prestato la propria identità al boss e l’altro che ritirava le prescrizioni mediche da Alfonso Tumbarello. Anche Emanuele Bonafede, insieme alla moglie Lorena Lancieri, è stato arrestato per aver supportato la latitanza di Messina Denaro. Laura Bonafede era sposata con Salvatore Gentile, ergastolano condannato per omicidi ordinati da Messina Denaro. Secondo i pm Gianluca De Leo e Pierangelo Padova, coordinati da Paolo Guido e Maurizio De Lucia, Bonafede avrebbe iniziato una relazione con Messina Denaro alla fine degli anni ’90. Anche la figlia Martina Gentile è sotto processo, poiché il boss avrebbe vissuto insieme a loro per anni.
Pochi giorni prima dell’arresto di Messina Denaro, lui e Bonafede si erano incontrati in un supermercato a Campobello di Mazara, fingendo un incontro casuale ripreso dalle telecamere. Nel nascondiglio del boss, i carabinieri hanno trovato una lettera firmata da “cugino”, seguita da una risposta di Messina Denaro che descriveva l’incontro. L’ordinanza firmata dal gip Alfredo Montalto sottolinea come la relazione tra Bonafede e Messina Denaro sia durata fino al 2017, quando fu interrotta da un’operazione di polizia, per poi riprendere fino all’arresto del boss nel gennaio 2023.
Oltre alla pena detentiva, Laura Bonafede dovrà scontare tre anni di libertà vigilata. Il giudice ha stabilito anche risarcimenti per il comune di Castelvetrano e Campobello di Mazara, ognuno di 25mila euro, oltre a somme minori per il ministero dell’Istruzione e diverse associazioni.