Il tribunale di Sciacca ha emesso una sentenza decisiva nei confronti di Carmelo Marotta, imprenditore di Ribera, e delle sue sorelle Rosalia e Maria. I tre, accusati di bancarotta fraudolenta, sono stati condannati a pene di reclusione: Carmelo Marotta dovrà scontare 13 anni e 6 mesi di carcere, mentre le sorelle a 8 anni ciascuna. Inoltre, sono stati interditti in perpetuo dai pubblici uffici e dichiarati inabili all’esercizio di qualsiasi attività imprenditoriale.
Le condanne derivano da eventi risalenti al periodo tra il 2011 e il 2012, quando venne accertata una serie di operazioni illegali che portarono alla distrazione di beni aziendali e denaro dalle società amministrate dai Marotta. In particolare, Carmelo Marotta, amministratore della società Edilservizi con sede a Ribera, e le sorelle, socie e amministratrici di diritto di una società di Sciacca, sono stati ritenuti responsabili di aver prelevato circa 570 mila euro dai conti correnti aziendali attraverso l’emissione di assegni a favore di terzi, senza alcuna giustificazione contabile. Questi prelievi, privi di motivazione commerciale, hanno danneggiato gravemente i creditori della società, oltre a violare le leggi relative all’oggetto sociale.
La vicenda ha visto anche il sequestro delle quote sociali e dei beni delle aziende coinvolte, che nel complesso ammontavano a circa due milioni di euro. L’ipotesi di intestazione fittizia di beni, che inizialmente era stata avanzata contro i tre imputati, è stata invece archiviata per intervenuta prescrizione. Nel contesto di questa operazione giudiziaria, è stato anche assolto Filippo Lo Cicero, direttore tecnico della Edilservizi, dall’accusa di truffa in concorso con Marotta.
Questa sentenza si inserisce in un lungo processo di recupero delle risorse sottratte illecitamente dalle aziende e pone un forte segnale di deterrenza contro le frodi in ambito commerciale, con l’obiettivo di tutelare gli interessi di creditori e investitori.
