Nella notte tra venerdì e sabato, Israele ha lanciato una serie di attacchi aerei contro obiettivi militari in Iran. L’operazione, durata diverse ore, ha colpito basi militari nelle province di Teheran, Ilam e Khuzestan.
Gli attacchi israeliani hanno preso di mira le strutture di produzione di missili e le batterie di difesa aerea iraniane. Secondo il portavoce dell’esercito israeliano, Daniel Hagari, l’operazione è stata una rappresaglia per i recenti attacchi missilistici iraniani contro Israele. Gli attacchi sono stati condotti da oltre cento aerei militari, inclusi droni senza pilota.
Il regime iraniano ha minimizzato l’impatto degli attacchi, affermando che i danni sono stati limitati. Tuttavia, Israele ha dichiarato di aver raggiunto tutti gli obiettivi prefissati e ha avvertito l’Iran di non intraprendere ulteriori azioni di ritorsione.
L’attacco israeliano arriva in un momento di alta tensione nella regione, con continui scontri tra Israele e i suoi alleati contro le forze iraniane e i loro proxy. Gli Stati Uniti, pur essendo stati informati dell’operazione, non hanno partecipato direttamente agli attacchi. Il portavoce del Consiglio di sicurezza nazionale americano, Sean Savett, ha esortato l’Iran a cessare gli attacchi contro Israele per evitare un’ulteriore escalation.
La situazione rimane tesa, con Israele che ha ribadito il suo diritto di difendersi e ha avvertito che continuerà a colpire obiettivi militari iraniani se necessario.