Sette imprenditori della provincia di Agrigento sono stati coinvolti in un’indagine per presunta evasione fiscale, accusati di aver falsificato documenti contabili per abbattere l’imposta sul valore aggiunto (IVA) e l’imposta sul reddito delle società (IRES). La procura di Agrigento, rappresentata dal pubblico ministero Giada Rizzo e dal procuratore capo Giovanni Di Leo, ha avanzato la richiesta di rinvio a giudizio per questi sette soggetti, sospettati di aver prodotto fatture e operazioni inesistenti per un importo totale che supera i 3 milioni di euro.
Gli accusati, tra cui Vincenzo Russello, Marialucrezia Sottile, Filippo Ferraro, Salvatore Mattina, Maurizio Zaffuto, Davide Di Gioia e Giuseppe Ricottone, sono associati ad aziende nel settore della vendita di prodotti elettrici, con sede tra Canicattì, Racalmuto e Grotte. La procura sostiene che tra il 2016 e il 2019 abbiano presentato bilanci in cui figuravano elementi passivi fittizi, una strategia che avrebbe consentito loro di ridurre in modo illecito i costi fiscali.
L’udienza preliminare si terrà il prossimo 14 gennaio davanti al giudice Giuseppa Zampino. I legali degli imputati, tra cui gli avvocati Calogero Meli, Gianfranco Pilato, Salvatore Pennica, Gioacchino Mulè, Vincenzo Avanzato e Giuseppe Giardina, potranno proporre eventuali richieste di rito abbreviato o patteggiamento, in base alle strategie di difesa.