La città di Agrigento ha ufficialmente inaugurato il suo anno da Capitale italiana della Cultura 2025, un titolo che celebra la sua storia millenaria e la proietta verso nuove prospettive di crescita culturale e socio-economica. La cerimonia di apertura si è svolta questa mattina al Teatro Pirandello, alla presenza del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, del ministro della Cultura, Alessandro Giuli, e delle principali autorità locali, tra cui il presidente della Regione Siciliana Renato Schifani.

Nel suo intervento, il presidente Schifani ha sottolineato il significato profondo di questo riconoscimento: «Agrigento, insieme all’isola di Lampedusa e ai comuni della provincia, pone al centro il tema delle relazioni tra individuo, prossimo e natura, con un focus su accoglienza e mobilità. Il programma presentato offre una visione innovativa, intrecciando tradizione e contaminazioni culturali per promuovere lo sviluppo socio-economico della Sicilia».
Schifani ha rimarcato l’importanza del coinvolgimento delle giovani generazioni, in una terra spesso segnata dall’emigrazione: «La cultura deve diventare un pilastro della crescita personale e collettiva. Questo titolo è un’opportunità unica per rinsaldare le nostre radici e mostrarle al mondo».

Agrigento, con il suo patrimonio unico, rappresenta un crocevia di civiltà. «Da qui parte un nuovo cammino – ha aggiunto Schifani – un’opportunità per far conoscere quell’incrocio di culture che ha sempre caratterizzato la Sicilia. Un luogo dove le differenze si uniscono e le antitesi si trasformano in sintesi grazie alla bellezza senza tempo della cultura».
Il governatore ha ricordato anche il contributo della Regione per promuovere questo evento, citando il successo del concerto natalizio trasmesso dalla Valle dei Templi. «Il sostegno finanziario della Regione si basa sulla convinzione che questo investimento culturale rappresenti una straordinaria opportunità per tutta l’isola».
Guardando al futuro, Schifani ha concluso il suo discorso con un invito a trasformare i sogni in progetti concreti: «Agrigento, simbolo della cultura siciliana, può ispirare iniziative culturali e imprenditoriali che alimentino il dialogo, l’accoglienza e il confronto. Una testimonianza viva di un’identità plurale condivisa che caratterizza la nostra terra da secoli».
Con Agrigento 2025 e Gibellina come prima Capitale italiana dell’Arte contemporanea nel 2026, la Sicilia si prepara a consolidare il suo ruolo di culla della cultura mediterranea e italiana.