Il 4 gennaio 1947, Accursio Miraglia, sindacalista e attivista per i diritti dei lavoratori, veniva assassinato a Sciacca (Agrigento) da Cosa nostra. La sua morte rappresenta una delle pagine più drammatiche della lotta contro la mafia in Sicilia, in un periodo in cui la lotta per la giustizia sociale si scontrava con gli interessi delle cosche.
Chi era Accursio Miraglia?
Nato a Sciacca il 2 gennaio 1896, Miraglia proveniva da una famiglia umile, ma grazie alla sua determinazione riuscì a emergere come una figura di spicco nel panorama sindacale siciliano del dopoguerra. Era un uomo colto, appassionato, e fortemente determinato a migliorare le condizioni di vita dei lavoratori, in particolare dei contadini oppressi dal latifondismo e dal controllo mafioso.
Miraglia fu tra i principali promotori delle lotte per l’assegnazione delle terre incolte ai contadini poveri, un obiettivo che la nuova legislazione italiana del dopoguerra cercava di sostenere. Nel 1944, divenne segretario della Camera del Lavoro di Sciacca, trasformandola in un centro di lotta e speranza per i più deboli.
La lotta contro la mafia e l’omicidio
Le attività di Miraglia si scontrarono inevitabilmente con gli interessi di Cosa nostra, che traeva profitto dal controllo delle terre e dalla perpetuazione delle disuguaglianze sociali. La sua capacità di mobilitare i contadini e di sfidare il potere mafioso lo rese un bersaglio.
Il 4 gennaio 1947, mentre si trovava vicino alla sua abitazione, Accursio Miraglia fu ucciso con colpi di pistola. Nonostante le indagini e il clamore suscitato dall’omicidio, i responsabili diretti non furono mai identificati e processati, un destino comune a molti altri martiri della lotta contro la mafia.
L’eredità di Accursio Miraglia
La figura di Accursio Miraglia è oggi un simbolo della resistenza alla mafia e della lotta per la giustizia sociale. Ogni anno la sua memoria viene onorata con eventi e manifestazioni che ricordano il suo impegno e il sacrificio.
La sua vicenda evidenzia l’intreccio tra criminalità organizzata e ingiustizie sociali, una sfida che la Sicilia e l’Italia intera continuano a fronteggiare. Miraglia ci ha lasciato un esempio di coraggio e di dedizione alla causa dei più deboli, un modello di vita che continua a ispirare chi combatte per una società più giusta.
“La mafia colpisce al cuore chi sogna un mondo migliore, ma non può cancellarne il ricordo.”
