A Ragusa oggi si è svolto lo sciopero sindacale che vede coinvolti i lavoratori di Versalis e l’intera comunità locale. Lo sciopero generale, promosso dalle principali confederazioni sindacali del settore chimico ed energetico, è una risposta decisa all’annuncio di dismissione dello stabilimento Versalis da parte di Eni.
Versalis, con una presenza storica di oltre settant’anni nell’ambito minerario e della petrolchimica, rappresenta un pilastro economico e sociale per Ragusa. La decisione di Eni di chiudere il sito ibleo ha scosso profondamente la comunità, mettendo a rischio i posti di lavoro di oltre 300 lavoratori diretti e numerosi altri collegati all’indotto. Stamane, Piazza Libertà è stata il punto di raduno per i lavoratori e i cittadini solidali. Il corteo, partito alle 10:00, ha attraversato le strade della città fino a Piazza Poste, dove sono state raccolte le firme per una petizione a favore della salvaguardia dello stabilimento. Studenti, sindaci e rappresentanti delle istituzioni sono stati presenti per sostenere la causa dei lavoratori.
I sindacati, rappresentati da Filctem, Femca e Uiltec, hanno espresso una ferma opposizione all’annuncio di dismissione, sottolineando l’importanza di garantire la vocazione produttiva del sito per tutelare i lavoratori e assicurare lo sviluppo occupazionale del territorio. “Non possiamo accettare che tutto ciò venga cancellato da un ingiustificato annuncio di chiusura,” hanno dichiarato i rappresentanti delle organizzazioni dei lavoratori.
Con l’annuncio di un piano industriale da 2 miliardi di euro per la trasformazione della chimica di base in Italia, la chiusura dello stabilimento di Ragusa appare ancora più ingiustificata, soprattutto considerando che altri impianti continueranno a funzionare. I sindacati chiedono un’inversione di rotta e un impegno concreto da parte di Eni per mantenere operativo lo stabilimento e salvaguardare il futuro economico della città. Il sindacato ha lanciato un appello alla cittadinanza, alla rappresentanza politica e alle istituzioni per unirsi nella difesa della storia economica di Ragusa e della Sicilia.