La Corte di Giustizia Tributaria di Caltanissetta potrebbe essere soppressa nell’ambito di un piano nazionale di accorpamento che prevede la chiusura di 64 sedi su 103. Il provvedimento, finalizzato alla riduzione dei costi, prevede il mantenimento di una sola sede di secondo grado per ogni Regione e l’accorpamento delle corti di primo grado di Caltanissetta ed Enna a quella di Agrigento.
Una prospettiva che preoccupa il sindaco di Caltanissetta, Walter Tesauro, il quale ha espresso forte contrarietà al piano, sottolineando le conseguenze negative che questo potrebbe avere sia per i cittadini che per i professionisti del settore.
“La possibile chiusura della Corte di Giustizia Tributaria di Caltanissetta – afferma Tesauro – rappresenterebbe un grave disagio per la cittadinanza nissena e un danno per tutti gli organi professionali che operano nell’ambito della giustizia tributaria. La nostra Corte ha già una competenza regionale e garantisce un servizio efficiente, rispondendo alle esigenze del territorio.”
Secondo il primo cittadino, l’obiettivo di contenere i costi non può tradursi in un indebolimento della giustizia tributaria. “Un accorpamento indiscriminato rischia di pregiudicare il buon funzionamento dell’organo, allungando i tempi di gestione delle pratiche e complicando l’accesso alla giustizia per cittadini e imprese.”
Il sindaco ha infine assicurato che il Comune si farà portavoce delle istanze del territorio, interfacciandosi con le autorità regionali e nazionali per scongiurare la soppressione della Corte. “Siamo pronti a difendere un presidio di giustizia fondamentale per il nostro territorio, che garantisce efficienza e competenza in ambito amministrativo e fiscale.”